Intanto centinaia di congolesi, evacuati la scorsa settimana nella città ruandese di Gisenyi, hanno riattraversato il confine per poter tornare a casa. Il vulcano fa ancora paura, però
A Gisenyi, città ruandese al confine con la Repubblica Democratica del Congo, la vita prova a ritornare alla normalità. È passata una settimana dall'eruzione del vulcango congolese Nyiragongo, situato a Goma, a una ventina di chilometri in linea d'aria, alla quale sono seguite molte scosse di assestamento, che hanno provocato non pochi danni.
Questa città ha anche visto un afflusso di migliaia di sfollati da Goma in cerca di rifugio. "La prima cosa che abbiamo fatto è stato aiutare i rifugiati congolesi, perché non erano a casa loro", dice il vicesindaco di Gisenyi, Deogratias Nzabonimpa.
Nel frattempo oltre mille rifugiati hanno lasciato un campo ruandese per tornare nel loro Paese. Erano fuggiti una settimana fa, obbligati ad evacuare Goma, per paura che il vulcano più attivo d'Africa possa tornare a eruttare. Il presidente Felix Tshisekedi, che ha parlato di situazion "grave ma sotto controllo", ha anche detto che non si sa cosa possa ancora succedere.