Rapporti diplomatici ai ferri corti tra Spagna e Marocco: dopo l'accoglienza in un ospedale spagnolo di Brahim Ghali, nemico giurato del governo marocchino, Rabat si "vendica" lasciando partire 8.000 migranti verso l'enclave spagnola di Ceuta. 4.000 di loro già rimpatriati: ma gli altri?
La situazione di Ceuta mette ancora una volta in evidenza il dramma dei migranti e il problema che rappresenta per i paesi del sud dell'Europa.
Ma evidenzia, altresì, i rapporti tesi tra gli stessi paesi, come nel caso di Marocco e Spagna.
Rapporti ai ferri corti, dopo l'accoglienza in un ospedale spagnolo (per farsi curare dal Covid) di Brahim Ghali, 75 anni, leader del movimento di protesta del Sahara Occidentale e presidente del SADR (la Repubblica Araba Democratica del Saharawi), da sempre nemico del governo marocchino.
E, per "vendetta", il Marocco avrebbe organizzato questa "fuga di massa" di migranti di varie nazionalità verso Ceuta.
La situazione umanitaria
Circa 8.000 persone sono entrate illegalmente dal Marocco nella città autonoma spagnola, tra lunedì e martedì, creando una situazione senza precedenti, per la quale è stato necessario l'intervento dell'esercito.
4.000 di questi immigrati sono già stati rimpatriati.
Tra i restanti 4.000, ci sono almeno 1.500 minori, che hanno uno "status speciale".
Il ministero dell'Interno spagnolo non ha fornito dettagli, ma assicura che non ci sono minori tra i migranti rimpatriati.
Alcune ONG denunciano violazioni dei diritti umani.
Questo mercoledì si terrà una riunione d'emergenza del Consiglio territoriale per studiare la situazione.
Una "valanga migratoria" a Ceuta
Ceuta, con 85.000 abitanti, vive con incertezza e preoccupazione la "valanga migratoria".
I residenti temono che la mancanza di controlli sanitari vanifichi gli sforzi fatti per tenere sotto controllo la pandemia.
Molti dei migranti che sono riusciti ad entrare hanno passato la notte all'aperto, dormendo nei parchi o dentro agli sportelli bancomat, temendo di essere presi dalla polizia e ricacciati indietro.
Tra loro Aisha Diakaté, una richiedente asilo del Mali, e sua figlia di due anni.
"Eravamo sicuri che una volta entrati ci avrebbero accolti bene... Ma ora ci hanno detto che dobbiamo tornare in Marocco. Mi rifiuto, sono malata!".
I migranti entrano a Ceuta a piedi o a nuoto. Alcuni assicurano di essere stati agevolati dalle forze dell'ordine marocchine.
Soufiane Amiich, un migrante marocchino, ha attraversato il confine a nuoto.
"Ci dicono di entrare e non di uscire piu dalla Spagna".
- Giornalista: Chi lo dice?
"I nostri soldati e poliziotti".
Un uomo è annegato. Ma potrebbero esserci molte altre vittime. Le forze dell'ordine e i volontari della Croce Rossa hanno salvato decine di persone dal mare, tra cui molti bambini e neonati.
La valanga migratoria ha causato la peggior crisi diplomatica degli ultimi 20 anni tra Spagna e Marocco.
Situazione politica e diplomatica
Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchéz è stato ricevuto a Ceuta e Melilla tra grida di sostegno e fischi.
Allo stesso tempo, il Consiglio dei ministri spagnolo ha approvato un aiuto di 30 milioni di euro per il Marocco per contribuire alla lotta contro l'immigrazione irregolare. Una voce già prevista nel bilancio generale dello Stato.
In Marocco, il primo a rompere il muro del silenzio è stato il ministro per i diritti umani, Mustafa Ramid. Ha assicurato che la Spagna "sapeva che il prezzo della trattativa con il Marocco sarebbe stato molto alto", riferendosi in particolare all'accoglianza in un ospedale in Spagna, a Logroño. proprio del leader del Frente Polisario, Brahim Ghali, nemico pubblico numero uno del governo marocchino,