Shankill Road, il cuore protestante di Belfast, è in ebollizione. E le marce lealiste di commemorazione dei soldati britannici vittime dei "Troubles" in Irlanda del Nord possono far esplodere nuove violenze. Stavolta, però, nel mirino c'è l'Europa. E, naturalmente, la Brexit
Sta per arrivare la stagione delle marce, per le bande lealiste dell'Ulster.
Nel 2020, il Covid ha costretto alla cancellazione le parate che commemorano i militari britannici vittime dei "Troubles" nell'Irlanda del Nord.
Quest'anno, invece, si faranno.
Nel mirino, l'Europa
A Shankill Road, il cuore protestante di Belfast, il clima è però nuvoloso e non solo dal punto di vista metereologico. Nel mirino, stavolta, c'è l'Europa.
Gary Leneghan è il fondatore della "Shankill Protestant Boys' Band":
"Siamo in un momento di ebollizione. A causa di tutto quello che è successo con il Covid, durante le marce si rischia una nuova esplosione di proteste e violenze, anche superiori a quelle delle ultime settimane".
- Ma cosa sta accadendo?
"Beh, l'Irlanda del Nord, nel suo complesso, ha sofferto per mano del terrorismo per cinque decenni ed è stato dimostrato che la violenza, purtroppo, funziona... E l'Unione europea ha usato una sorta violenza, nei confronti di Dublino in particolare, per portare a quello che ora è fondamentalmente un confine interno al Regno Unito, che ci separa dal resto del Regno Unito", spiega il suo punto di vista Gary Leneghan.
In aprile ci sono stati disordini, proprio nella zona di Shankill Road. Le manifestazioni contro il confine del Mare d'Irlanda - una conseguenza degli accordi speciali per l'Irlanda dopo la Brexit - sono diventate violente.
E le marce di commemorazione nell'Ulster sono storicamente cariche di tensioni...
Continua Gary Leneghan:
"Con la vaccinazione, stiamo cercando di uscire dal tunnel del Covid nei prossimi sei mesi. Se per allora non sarà cambiato nulla, per quanto riguarda il confine-Brexit, non ho dubbi che la gente si riverserà per strada. E forse diventerà incontrollabile e nessuno vorrebbe che accadesse. Ma il rischio c'è".
Il quartiere in cui si trova Shankill Road è una delle zone più povere dell'Irlanda del Nord. Con una forte identità britannica. Il malumore dei nazionalisti sulla Brexit è palpabile.
"È un malumore che fermenta da tempo. Penso che ci sia stato molto malcontento su come è andato il percorso politico della Brexit. C'è la possibilità di essere uniti economicamente con la Repubblica d'Irlanda e questo a molti di noi non piace", spiega Glenn Millar.
Glenn Millar si occupa di volontario nella comunità di Shankill Road: cerca di tenere i giovani del quartiere lontano dai guai.
"Abbiamo ascoltato i presunti leader del sindacato e ci siamo chiesti: cosa stanno facendo? Stanno davvero lottando per noi? Quando ti accorgi che non è cosi, bisogna cercare altri mezzi per ottenere l'attenzione della gente", dice Glenn Millar.
Nessuna vera rappresentanza politica per i quartieri più poveri
Tadhg Enright è il giornalista di Euronews inviato a Belfast.
"I lealisti dell'Irlanda del Nord non hanno il monopolio della povertà o delle difficoltà. Ma non hanno tutti i torti quando parlano di mancanza di rappresentanza in politica. I repubblicani irlandesi possono contare sul loro partito, il Sinn Féin, con radici nella classe operaia, che qui è al governo. Ma i lealisti britannici non hanno un vero rappresentante politico".
In realtà ci sarebbe il Partito Democratico Unionista, il Democratic Unionists Party (DUP), accusato però di non rappresentare degnamente queste comunità più povere.
Ha fatto ben poco, ad esempio, per bloccare il protocollo-Brexit sul confine irlandese, che penalizza le attività economiche e, perciò**, questo pezzo di Belfast si sente sempre più solo e abbandonato**.