Irlanda del Nord, in una sentenza "le stragi dell'esercito britannico"

frame
frame Diritti d'autore frame
Di euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il Tribunale dei coroner di Belfast a 50 anni dal massacro di Ballymurphy accusa l'esercito di Sua Maestâ: "Le 11 vittime erano incolpevoli e disarmate, non una minaccia"

PUBBLICITÀ

Il tristemente celebre massacro di Ballymurphy, in Irlanda del Nord, fu responsabilità dell'esercito di Sua Maestà la regina d'Inghilterra, che uccise undici persone "incolpevoli e disarmate" a Belfast.

Lo afferma, a 50 anni dai fatti, una sentenza della Corte dei coroner, che sgombera il campo dalle false ricostruzioni fatte circolare nell'immediatezza dell'accaduto.

Soddisfazione è stata espressa dai parenti delle vittime, che come John Teggart, figlio di una di loro, non hanno mai abbandonato la lotta per arrivare alla verità: "La corte ha stabilito che le vittime non costituivano una minaccia, erano disarmati e innocenti, e che è stata usata una forza ingiustificata".

In aula erano presenti numerosi familiari delle vittime, tra cui anche la figlia di Joan Connolly: "Era innocente, era una mamma che cercava i suoi figli e che non meritava un amorte simile. Non è stata uccisa per sbaglio".

Il Tribunale ha accertato la spirale di violenza che era stata alimentata anche dai disordini di piazza, ma ha anche stabilito che in quella situazione si è fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, dato che non esisteva alcuna minaccia.

Improntate alla condanna e allo sdegno le reazioni alla sentenza da parte dei vertici politici e istituzionali dell'Irlanda del Nord.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Diagnosi di tumore per re Carlo III, il principe William e Camilla assumeranno impegni pubblici

Irlanda del Nord, Rishi Sunak incontra il nuovo governo locale: O'Neill e Little-Pengelly

Irlanda del Nord: Londra approva l'intesa sulla fine dello stallo politico