I promotori: "Possiamo tornare a lavorare con le misure di prevenzione sanitaria"
Centinaia di lavoratori dei parchi di divertimento e acquatici italiani hanno protestato a Roma chiedendo una revisione delle restrizioni in modo da poter riavviare le attività prima del previsto primo luglio. I manifestanti sottolineano che queste imprese dipendono dal turismo e sono in grado di attuare misure di sicurezza considerate efficaci.
Riccardo Marcante, direttore generale del parco divertimenti "Mirabilandia": "Le nostre sono attività all'aperto, quindi non capiamo perché dobbiamo essere discriminati e riaprire più tardi delle palestre, dei ristoranti al chiuso e di altre attività con protocolli meno rigidi dei nostri. L'anno scorso abbiamo potuto lavorare senza lamentare un solo contagio".
In Italia i 230 parchi a tema, faunistici, d'avventura e acquatici, che nel 2019 hanno registrato un volume d'affari di 400 milioni di euro, impiegano oltre 25.000 persone, tra dipendenti fissi e stagionali.
Cifre che salgono fino a 2 miliardi di euro di giro d'affari se si considerano anche i servzi alberghieri, di ristorazione e di altri servizi collegati ai parchi di divertimento.