200 bombole ossigeno scaduto sequestrate in ospedale Lecce

Asl, erano in impianto secondario mai entrato in funzione
Asl, erano in impianto secondario mai entrato in funzione
Diritti d'autore 
Di ANSA
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
euronews pubblica le notizie d'ansa ma non interviene sui contenuti degli articoli messi in rete. Gli articoli sono disponibili su euronews.com per un periodo limitato.

(ANSA) - BARI, 13 NOV - Un impianto composto da circa 200 bombole con ossigeno scaduto è stato sequestrato ieri dai Nas nel corso di una ispezione nell'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Le bombole erano agganciate al sistema di emergenza secondario ma - a quanto si apprende - poiché l'ossigeno è considerato un farmaco a tutti gli effetti, quando è scaduto non può essere conservato a meno che non sia riportata l'indicazione 'farmaco scaduto in attesa di reso'. "I Nas - precisa la Asl di Lecce in una nota - condividendo la richiesta della direttrice della farmacia del Presidio Ospedaliero Vito Fazzi, hanno disposto lo smontaggio delle bombole con prodotto scaduto". E l'Asl "contesterà alla ditta la inadempienza contrattuale riscontrata". Le bombole con l'ossigeno scaduto erano in una "rampa mai entrata in funzione nel corso degli anni - evidenzia l'Asl - con più bombole attivabili solo manualmente da un operatore in caso di estrema urgenza, per non funzionamento del sistema centrale e della rampa di emergenza ad attivazione automatica". (ANSA).

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

25 aprile: Il Portogallo celebra il cinquantesimo anniversario della rivoluzione dei Garofani

Le notizie del giorno | 25 aprile - Serale

Elezioni europee, l'appello di Metsola: "Andate a votare, o altri decideranno per voi"