Dopo le accuse di Praga due esplosioni a depositi di armi avvenute nel 2014, ora l'oggetto del contendere è dato da alcune proprietà in terra "avversa"
Continua il braccio di ferro diplomatico tra Mosca e Praga.
"La Repubblica ceca ha notevoli proprietà immobiliari nel centro di Mosca", fa sapere il ministero degli Esteri russo in risposta alle richieste delle autorità ceche di restituire parte del terreno nel parco di Stromovka, dove si trova l'Ambasciata russa.
La zona richiesta, in pratica, è una parte della riserva di caccia reale, occupata durante l'invasione delle truppe del Patto di Varsavia nel 1968.
Le autorità di Praga vogliono che l'area venga ridimensionata e vengano ridotti gli spazi nei parcheggi.
In precedenza, Russia aveva espulso venti dipendenti dell'ambasciata ceca a Mosca come ritorsione per la precedente espulsione di 18 diplomatici russi dalla Repubblica Ceca.
La decisione era stata comunicata dal premier Andrej Babis in una conferenza stampa tenuta insieme al ministro dell'Interno.
Per il capo del Governo l'iniziativa contro la Russia si deve a "prove inequivocabili" raccolte dall'Intelligence sul coinvolgimento di personale russo nelle esplosioni di depositi di munizioni avvenute nel 2014.
Per gli incidenti, accaduti a Vrbetice, venne ufficialmente esclusa la pista del dolo, ma le indagini dei servizi segreti portarono alla individuazione di due sospetti, Alexander Mishin e Anatoly Chepigov.
Della vicenda il Governo di Praga ha informato i comandi della Nato e ne discuterà anche in sede del Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Unione europea.