Nella corsa alla conquista del Polo Nord l'Ue resta in dietro

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Di Gregoire Lory
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Il cambiamento climatico ha aperto nuove rotte tra i ghiacci lasciando spazio ad una competizione tra grandi potenze alla caccia agli idrocarburi e di terre inesplorate

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Quel che accade al Polo Nord non riguarda solo la regione artica, ma tutto il Pianeta. È intorno a questo principio che l'Unione europea ha basato la sua politica di protezione del Circolo polare Artico regione in cui è presente attraverso diversi progetti legati al clima, lo sviluppo sostenibile e la cooperazione. Ma a questi elementi se ne aggiunge ora uno nuovo: la sicurezza. La Russia ha infatti rafforzato la sua presenza militare nella regione, per Bruxelles è un problema che deve essere affrontato.

Secondo l'eurodeputato tedesco di centro destra, David Mcallister: "Per per proteggere l'Artico, l'Unione europea e la Nato potrebbero forse rafforzare la loro cooperazione. Sappiamo tutti qual è la posta in gioco in questa regione. E se guardiamo alla politica estera aggressiva della Russia degli ultimi tempi non c'è da essere ottimisti. Dobbiamo auspicare che per il bene del clima e del mondo intero, il Polo Nord venga considerato territorio neutrale dove tutte le potenze collaborano per il bene collettivo".

Martedì scorso il Parlamento europeo ha organizzato un dibattito sul tema che riguarda molto da vicino tre Stati membri: direttamente coinvolti ovvero Finlandia, Svezia e Danimarca). Tuttavia, per poter competere nell'area con Stati Uniti e Russia e ora anche la Cina, Bruxelles intraprendere politiche più efficaci.

Il cambiamento climatico ha aperto nuove rotte tra i ghiacci lasciando spazio ad una competizione tra grandi potenze alla caccia agli idrocarburi e di terre inesplorate. A spiccare è senza dubbio la Cina che negli ultimi anni ha aumentato molto gli investimenti in ricerca soprattutto di gas.

"L'Unione europea vorrebbe ritagliarsi un ruolo di primo ordine nel Polo Nord - osserva Jon Rahbek-Clemmensen, professore associato Royal Danish Defense College - E dovrebbe assolutamente evitare di essere associata con la Cina che viene vista come un'entità non artica molto aggressiva. Ma il modo in cui la Cina è riuscita farsi largo nella regione ha ovviamente complicato il quadro di influenza geopolitica di Bruxelles".

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