Il kosovo ha un nuovo governo

Il nuovo premier kosovaro Kurti
Il nuovo premier kosovaro Kurti Diritti d'autore AFP
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Di Marta Brambilla
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La gestione della pandemia è la più grande delle sfide per il nuovo esecutivo che deve affrontare anche la ripresa dell'economia e i difficili rapporti con la Serbia, con la quale i colloqui si sono interrotti più di un anno fa

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Il parlamento del Kosovo ha dato il via libera a un nuovo governo che dovrà essere in grado di gestire la sfida del coronavirus mentre i casi confermati continuano ad aumentare nel piccolo paese balcanico.

67 su 120 i voti a favore del Consiglio dei Ministri, presieduto dal Primo Ministro Albin Kurti. Nel gabinetto di 17 membri, sei ministri donne.

Il rilancio dell'economia, compresa la ripresa dell'occupazione, nonché la gestione della pandemia di coronavirus, la criminalità organizzata e la corruzione rimangono le principali sfide per il nuovo governo. Il Primo Ministro designato ha spiegato: "La mia priorità è la normalizzazione del Kosovo, il suo sviluppo e la democratizzazione, giustizia soprattutto. Lasciamo che anche la Serbia si normalizzi, confrontandosi con il suo passato".

Kurti ha definito la pandemia di coronavirus come la sua sfida principale e si è impegnato a garantire i vaccini per il 60% della popolazione del Kosovo quest'anno. E' l'unico paese europeo che non ha ancora iniziato a somministrare vaccini.

Un gruppo di operatori sanitari del Kosovo, che deve ancora ricevere la prima dose, si è recato nella vicina Albania per farsi vaccinare.

I negoziati per normalizzare i legami tra il Kosovo e la vicina Serbia si sono nuovamente bloccati lo scorso anno, e il loro rilancio non è in cima all'agenda di Kurti nonostante la pressione internazionale.

La maggior parte delle nazioni occidentali ha riconosciuto la sovranità del Kosovo, ma la Serbia e i suoi alleati, Russia e Cina, no. Le tensioni sul Kosovo rimangono una fonte di instabilità nei Balcani.

Kurti ha affermato che il dialogo è l'unico modo per risolvere i problemi con la Serbia, aggiungendo che trovare le 1.640 persone che rimangono disperse dalla guerra sarebbe la sua massima priorità in qualsiasi colloquio.

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