Tornano le tensioni in Siria. Botta e risposta. 18 morti per una mina a Hama e attacco di razzi nel Nord, Le vittime viaggiavano in un bus. Damasco accusa l'Isis. Nel Nord missili colpiscono centro logistico petrolifero. I ribelli filo-turchi accusano Mosca
Tornano le tensioni in Siria. Almeno 18 persone sono morte a cause dell'esplosione di due mine piazzate lungo una strada a Salamyiah, nella provincia di Hama.
Un bus ha urtato i due ordigni ed è esploso.
L'attacco è avvenuto in una zona controllata dal regime di Bashar al-Assad.
Secondo Damasco è un attentato dei jihadisti dello Stato Islamico.
Si tratta dell'ulteriore indizio di un riacuttizzarsi della situazione siriana dopo l'attacco avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato contro un centro logistico petrolifero di terra, nella parte settentrionale del Paese mesopotamico. Zona sotto il controllo dell'esercito di Ankara.
Nell'attacco hanno perso la vita quattro persone, tra cui un miliziano siriano filo-turco.
Le organizzazioni della guerriglia locale hanno accusato la Russia e Damasco, affermando che si è trattato di un attacco missilistico scatenato da navi russe e da batterie di terra dei militari fedeli ad Assad