Israele indagata dalla Corte dell'Aia: l'accusa è di crimini di guerra

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Di Antonio Michele Storto
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Ad annunciarlo è il Procuratore capo Fatou Bensouda, la quale si è subito attirata le ire di Netanyahu: "una decisione, quella presa da questo bieco organismo, che è l'essenza dell'ipocrisia"

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La Corte penale internazionale ha annunciato l'avvio di un'indagine contro Israele: l'accusa è di crimini di guerra condotti nei territori palestinesi. Una decisione, quella del procuratore capo Fatou Bensouda, che ha provocato l'ira del primo ministro Benjamin Netanyahu, le cui parole verso la corte sono state durissime

"Lo Stato di Israele è sotto attacco questa sera" ha dichiarato il premier israeliano. "Il bieco Tribunale Penale Internazionale dell'Aia ha raggiunto una decisione che è l'essenza dell'antisemitismo e dell'ipocrisia. Ha stabilito che sono i nostri coraggiosi e morali soldati, che combattono contro i più crudeli terroristi sulla faccia della terra, ad essere criminali di guerra. Ha determinato che quando costruiamo una casa nella nostra eterna capitale Gerusalemme, quello è un crimine di guerra".

La decisione sposta in effetti l'attenzione della corte su due politiche israeliane chiave degli ultimi anni: le sue ripetute operazioni militari contro i militanti palestinesi nella Striscia di Gaza, con un apice nella devastante guerra del 2014, e l'espansione degli insediamenti ebraici a Gerusalemme est e nella Cisgiordania occupata.

Se l'indagine dovesse identificare presunti responsabili di crimini, i pubblici ministeri potrebbero chiedere ai giudici di emettere mandati di arresto internazionali, per aiutare le autorità ad arrestare le persone accusate. 

Majdi Mohammed/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
Ramallah, venerdì 15 gennaio 2021: guardie di frontiera israeliane durante gli scontri con manifestanti palestinesiMajdi Mohammed/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.

Intanto, lo scorso venerdì si sono verificati scontri tra manifestanti palestinesi e truppe israeliane. I leader palestinesi hanno accolto con favore la decisione dell'Aia. Hamas ha esortato il procuratore a "resistere a qualsiasi pressione" che potrebbe compromettere il processo.

"Hamas - ha dichiarato il portavoce Hazem Qassem - sottolinea in modo chiaro e deciso che la resistenza del nostro popolo e delle fazioni nazionali in Palestina è del tutto legittima, e il suo ruolo naturale è quello di resistere all'occupazione e ripristinare la terra e i luoghi santi secondo tutte le leggi internazionali."

Proprio le autorità palestinesi avevano chiesto alla corte di indagare sulle azioni di Israele durante l'offensiva condotta del 2014 contro i combattenti palestinesi nella striscia di Gaza

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