Dopo le polemiche Ursula von der Leyen riferisce al Parlamento Ue e ammette gli errori

Dopo le polemiche Ursula von der Leyen riferisce al Parlamento Ue e ammette gli errori
Diritti d'autore ANDREW CABALLERO-REYNOLDS/AFP or licensors
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Di Susan Dabbous
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La presidente della Commissione Ue incontra in videoconferenza i capogruppo dell'Eurocamera, si scusa per le scelte sbagliate sull'export, ma i ritardi sui vaccini non dipendono da lei

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Settimane difficili per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che dopo esitazioni e critiche ha riferito oggi la sua versione dei fatti ai diversi gruppi politici dell'Eurocamera in videoconferenza. 

Tra i primi a prendere la parola è stata l'olandese Sophie in 't Veld capogruppo di Renew (centro): "è del tutto comprensibile - ha detto - che se si sviluppano vaccini a velocità record e si tenta di aumentare la capacità di produzione in modo esponenziale qualcosa possa andare storto. Ma qui non stiamo mettendo in discussione solo i vaccini, bensì - ha aggiunto rivolgendosi a von der Leyen -  il modo in cui la Commissione europea sotto la sua guida sta gestendo le cose".

L'eurodeputato belga dei Verdi Philippe Lamberts ha preso però le difese della Commissione Ue: "Abbiamo portato il caso davanti al tribunale per poter accedere ai contratti stipulati con le case farmaceutiche - afferma -. Ma in verità non sono i contratti ad avere causato i ritardi nella distribuzione bensì i fornitori che non stanno rispettando le date di consegna".

La presidente della Commissione europea, comunque, non ha esitato ad assumersi la "piena responsabilità" sul controverso regolamento varato venerdì scorso, e poi sospeso, che prevedeva delle restrizioni all'esportazione di vaccinazioni.

Il regolamento era in aperta violazione del trattato sulla Brexit che impedisce la creazione di restrizioni doganali tra Irlanda e Irlanda del Nord.

Il momento di confronto coi capogruppo ha visto anche delle critiche sull'impossibilità di vaccinare il 70% degli europei entro la fine dell'estate come previsto.

Secondo il piano vaccinale europeo dopo le 18 milioni di dosi distribuite a gennaio tra i Ventisette, ne seguiranno 35 milioni a febbraio, 55 milioni a marzo per poi passare al piano di massa da 300 milioni di dosi nel secondo trimestre del 2021.

Pochi dubbi che Ursula von der Leyen stia affrontando uno dei momenti più difficili della sua presidenza, e con le vaccinazioni che vanno a rilento le prossime settimane potrebbero riservarle ancora delle brutte sorprese.

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