Myanmar, l'esercito smentisce: "Nessun colpo di Stato"

Ricorrendo a un comunicato stampa ufficiale l'esercito birmano ha confermato l'impegno a "proteggere e rispettare la Costituzione", dopo che per giorni si sono diffuse voci di un tentativo di colpo di stato militare.
Voci, peraltro, alimentate dal discorso pronunciato mercoledi dal capo delle forze armate Min Aung Hlaing in cui si evocava la sospensione della Costituzione.
Nelle ultime settimane, l'esercito ha denunciato diffuse irregolarità nelle elezioni dello scorso novembre, che hanno visto il trionfo della "Lega nazionale per la democrazia" di Aung San Suu Kyi.
Tuttavia la Commissione elettorale ha negato l'esistenza di brogli, pur ammettendo alcune imprecisioni nelle liste elettorali.
Nella graduale transizione dalla dittatura alla democrazia iniziata nel 2011, in Birmania vige un delicato equilibrio di potere tra l'esercito, che controlla il 25 per cento dei seggi in Parlamento e tre ministeri chiave, e il governo civile guidato di fatto da Aung San Suu Kyi.