Zampette sulla cupola di Santa Maria del Fiore, sono le visite degli animali notturni

Impronte di animali sulle tegole di Santa Maria del Fiore
Impronte di animali sulle tegole di Santa Maria del Fiore Diritti d'autore AP Photo
Di Paolo Alberto Valenti
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Sulle antiche tegole del duomo di Firenze si scorgono a volte le impronte di animali. Si tratta di manufatti dello straordinario artigianato dell'Imprunta località all'apice del Chianti che da sempre è la fabbrica delle tegole dei grandi monumenti

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Gli esperti lo sapevano già ma la notizia ha fatto il giro del mondo: molte delle antiche tegole di Santa Maria del Fiore a Firenze riportano qua e là impronte di animali. Si tratta di manufatti dello straordinario artigianato dell'Impruneta, cittadina all'apice del Chianti che proprio sotto Firenze, è da secoli la fabbrica della terracotta e quindi delle tegole dei palazzi toscani.

Impronte di canidi, faine e uccelli

Fatta eccezione per quelle degli uccelli, le impronte di canidi sono apparse piuttosto curiose...fra gli architetti che assicurano il controllo del duomo c'è Samuele Caciagli che spiega quanto differenziate siano queste impronte. Ma la spiegazione è risultata poi abbastanza semplice: quando il Brunelleschi costruì la cupola sui disegni di Arnolfo di Cambio, si rivolse alle fornaci dell'Impruneta che da allora lasciano essiccare sui prati i manufatti e non sono rare le visite degli animali notturni che lasciano la loro impronta sulla terracotta ancora morbida. Visto che non si spreca niente anche se la "firma" di una tegola è quella di un cagnetto o di una faina il pezzo finisce comunque negli stock destinati alla clientela.

Le tante forme delle tegole

Le forme delle tegole e dei mattoni che servono di rimpiazzo ai materiali erosi dalle intemperie sono molte, spesso risalgono alle dimensioni dei laterizi romani come spiega un'altra esperta della storia del duomo di Firenze, Rita Filardi.

Un paesaggio umanizzato, una tegola firmata della fauna

Lo scrittore britannico Aldous Huxley aveva definito le meraviglie di Toscana per quel paesaggio umanizzato che da secoli si rintraccia nelle campagne e nelle adiacenze delle sue città.  In Toscana la filosofia stessa del Rinascimento era quella di una immediata capacità di fare forme architettoniche che conservassero l'armonia con la natura. Non stupisce quindi che anche "la natura" possa intervenire col suo marchio sui manufatti dell'uomo. L'Opera del Duomo ha preso in seria considerazione la possibilità di effettuare uno studio approfondito sulle tegole marchiate da zampette animali.

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