Mentre in Italia e in altri paesi europei le stazioni sciistiche sono chiuse, in Bulgaria - nonostante l'alto tasso di mortalità da Covid - è tutto aperto: con le dovute precauzioni, il turismo bulgaro prova a ripartire.
Nonostante la Bulgaria abbia il terzo tasso di mortalità più alto d'Europa, le stazioni sciistiche sono aperte.
La più gettonata è Bansko, una delle più famose destinazioni turistiche montane del paese.
Aperti, con regole
Qui si applicano le regole imposte dalla pandemia: distanziamento sociale e mascherine obbligatorie negli spazi chiusi.
I ristoranti possono servire solo cibo da asporto e devono chiudere alle 22.00.
Le funivie vengono disinfettate tre volte al giorno, anche se non c'è un limite al numero di sciatori a bordo.
I passeggeri sono, inoltre, incoraggiati ad aprire i finestrini della funivia per una migliore circolazione dell'aria.
L'inviato di Euronews, Damian Vodenitcharov, spiega:
"Anche Il resort di Bansko è stato effettivamente messo in isolamento durante la prima ondata del Coronavirus in primavera. I professionisti del settore turismo hanno criticato la chiusura, giudicandola eccessiva: pur aperto, ora le nuove regole sono, comunque, abbastanza severe".
"Chiusure premature"
Un caso che ha fatto scalpore è stato quello della località austriaca di Ischgl, un paradiso degli sciatori, che a marzo si è rivelato, invece, un incubatore del virus.
Ma in Bulgaria è andata diversamente.
"Bansko è stata chiusa un po' prematuramente", spiega il direttore degli impianti sciistici, Ivan Obreykov.
"Non c'erano molti casi di Covid. Le autorità hanno reagito in risposta alle altre località turistiche dell'Europa occidentale. E il virus si diffonde nei bar, non sulle piste da sci! Per questo motivo il governo bulgaro ha, giustamente, deciso di riaprire le stazioni sciistiche".
"Una perdita finanziaria senza precedenti"
Nella capitale Sofia, il governo di Boyko Borissov spera ancora di poter salvare la stagione turistica.
Spiega la ministra del Turismo, Mariana Nikolova:
"Quest'anno abbiamo registrato un calo del 70% delle prenotazioni. E i guadagni del settore erano in pieno boom prima della pandemia. Nel 2019, gli introiti del turismo hanno superato il miliardo di lev. Quindi, potete capire voi stessi l'entità della perdita finanziaria. Per questo motivo contiamo sui nostri connazionali, ma anche sui turisti dei paesi vicini, che possono venire in Bulgaria con la loro auto".
Il governo bulgaro aiuta il settore del turismo
Un altro tema molto dibattuto in Bulgaria è quello degli aiuti finanziari al turismo.
Gli imprenditori del settore si sono fatti sentire fin dall'inizio della pandemia, minacciando di organizzare proteste se le loro richieste non fossero state soddisfatte.
Bаr, ristoranti e alberghi bulgari hanno perciò beneficiato, da parte del governo, di notevoli tagli dell'IVA in estate, mentre sono attualmente in corso programmi di ristoro per aziende e privati.