Maxi-esodo verso i Balcani: fuga per aggirare le restrizioni di Natale

Code al confine tra Croazia e Serbia nel weekend. I cittadini balcani si sono affrettati a lasciare l'Europa occidentale, dove molti lavorano, per rientrare a casa prima delle restrizioni di Natale.
Da oggi, lunedì, chi entra in Serbia, anche solo di passaggio, deve avere un tampone negativo.
Secondo il presidente Aleksandar Vučić dal 17 dicembre sono entrate nel paese 225mila persone, 120mila di queste solo in transito.
In questi giorni il presidente ha inaugurato a Kruševac un nuovo ospedale Covid con una capacità di 500 posti letto, di cui 150 di terapia intensiva. L'esodo di Natale di certo non aiuta a tenere a bada i contagi.
Vučić ha sottolineato anche la buona tenuta economica della Serbia, nonostante la pandemia. Secondo il presidente, il 2020 dovrebbe finire per la Serbia con 2,9 miliardi di euro di investimenti diretti esteri, che rappresentano il 63 per cento del valore totale nei Balcani occidentali.
"Vaccinazione nei Balcani sia insieme a Ue"
Nei giorni scorsi il presidente serbo ha parlato al telefono con il presidente francese Macron e ha auspicato che i cittadini dei Balcani occidentali possano vaccinarsi in contemporanea ai cittadini dell'Unione europea. Nel colloquio, ha riferito la presidenza a Belgrado, si è parlato anche della situazione nella regione balcanica, del processo di integrazione europea della Serbia e del dialogo sul Kosovo fra Belgrado e Pristina. Su quest'ultimo tema Macron ha annunciato l'intenzione di organizzare un incontro fra le parti coinvolte nel negoziato, assieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel. Il presidente resta comunque contrario all'indipendenza del Kosovo e all'ingresso nella Nato.