Brexit, Johnson: "Prepariamoci al no-deal"; l'Ue vara misure d'urgenza

Il premier britannico Boris Johnson e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
Il premier britannico Boris Johnson e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen Diritti d'autore Olivier Hoslet/AP
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Di Euronews Agenzie:  Ansa
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L'Ue prepara misure straordinarie in caso non si trovi l'accordo per la fine del periodo di transizione (31 dicembre); obiettivo: assicurare la continuità dei viaggi ed evitare il caos alle dogane

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All'orizzonte si profila un fallimento storico: è sempre più probabile che non vi sia un accordo tra Gran Bretagna e Unione europea per regolare le relazioni alla fine del periodo di transizione post-Brexit, cioè il 31 dicembre. "Il no deal è una forte possibilità è venuto il momento che la popolazione britannica e il mondo del business si preparino", ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson. 

Ha aggiunto che "c'è una forte possibilità che la soluzione sarà più sul modello delle relazioni tra Australia ed Unione europea che sul modello delle relazioni tra Canada ed Unione europea. Non significa che sia male. Ci sono molti modi per declinarlo in un rapporto vantaggioso per entrambi". 

Johnson vorrebbe un'intesa sul modello di quella tra Ue ed Australia

Le relazioni tra Unione e Australia sono regolate da un accordo quadro recente che prevede cooperazione in vari settori, dalla ricerca, al commercio alla difesa dei diritti umani. Niente a che vedere con quello che vorrebbe Bruxelles da Londra e che è lo scoglio principale della trattativa: evitare di avere alle porte un concorrente sleale che produca a costi bassi (senza rispettare gli standard europei, per esempio ambientali) e abbia accesso al mercato unico con prodotti a prezzi troppo competitivi. 

Il no deal è una forte possibilità è venuto il momento che la popolazione britannica e il mondo del business si preparino
Boris Johnson
primo ministro britannico

I funzionari a Bruxelles sono al lavoro, come i ministri britannici, per evitare il caos in caso di no deal e sono ore febbrili. Anche se Johnson ha detto che è pronto a fare il giro delle capitali europee pur di trovare un'intesa e anche se i negoziatori Barnier e Frost continuano a trattare, un accordo sembra ormai una chimera. I ministri britannici si danno da fare per garantire la continuità negli approvvigionamenti di beni essenziali; "Dobbiamo essere pronti ogni eventualità, anche ad una Brexit senza accordo dopo il 31 Dicembre 2020" ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, insomma tutto lascia intendere il peggio.

Quattro misure di emergenza

Intanto sono quattro le misure di emergenza messe sul tavolo dalla Commissione europea in caso di 'no deal':

  • Connettività aerea di base: una proposta di regolamento per garantire la fornitura di determinati servizi aerei tra il Regno Unito e l'Ue per 6 mesi, a condizione che il Regno Unito garantisca lo stesso.
  • Sicurezza aerea: una proposta di regolamento che garantisce che i vari certificati di sicurezza per i prodotti possano continuare a essere utilizzati negli aeromobili dell'Ue senza interruzioni, evitando così il blocco.
  • Connettività stradale di base: una proposta di regolamento che copre la connettività di base per quanto riguarda sia il trasporto di merci su strada che il trasporto di passeggeri per 6 mesi, a condizione che il Regno Unito garantisca lo stesso ai trasportatori dell'Unione europea.
  • Pesca: una proposta di regolamento per creare un quadro giuridico appropriato fino al 31 dicembre 2021 o fino alla conclusione di un accordo di pesca con il Regno Unito per il continuo accesso reciproco delle navi dell'Ue e del Regno Unito alle acque di entrambi dopo il 31 dicembre 2020. Per garantire la sostenibilità della pesca e alla luce dell'importanza della pesca per il sostentamento economico di molte comunità, è necessario facilitare le procedure di autorizzazione dei pescherecci.

La Commissione lavorerà a stretto contatto con il Parlamento europeo e il Consiglio al fine di facilitare l'entrata in vigore il primo gennaio 2021 di tutti e quattro i regolamenti proposti.

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