Recovery Fund, una task force "snella" per velocizzare i tempi? Basta che i soldi siano ben spesi

Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, a destra, e il suo omologo italiano Roberto Gualtieri durante un summit a Napoli nel febbraio scorso
Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, a destra, e il suo omologo italiano Roberto Gualtieri durante un summit a Napoli nel febbraio scorso Diritti d'autore Andrew Medichini/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Redazione italiana
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Commissario Gentiloni: ok "adattare i nostri sistemi decisionali con modifiche organizzative" per poter garantire la capacità di esecuzione dei piani e di assorbimento delle ingenti risorse europee in arrivo.

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Sarà una struttura esecutiva più "snella" di quanto immaginato inizialmente, con meno di 100 tecnici a coadiuvare sei manager, a gestire i 209 miliardi diprestiti e sussidi che l'Italia otterrà nei prossimi cinque anni grazie al cosiddetto Recovery Fund - il principale strumento comunitario per bilanciare la crisi economica provocata dalla pandemia da coronavirus.

Bene, a patto che i piani di ripresa e di resilienza siano di qualità, la risposta di Bruxelles. O meglio, del Commissario italiano agli Affari economici, Paolo Gentiloni, intervenuto ad un webinar organizzato da Luiss e Sciences Po con The European House-Ambrosetti.

Gentiloni ha detto che sarà "decisivo" assicurare la qualità dei piani di ripresa e resilienza nazionali per accedere al recovery fund europeo.

Dal Commissario Ue ed ex presidente del Consiglio è arrivata un'apertura ad "adattare i nostri sistemi decisionali con modifiche organizzative" per poter garantire la capacità di esecuzione dei piani e di assorbimento delle ingenti risorse europee in tempi brevi, così da superare i ritardi strutturali del sistema Italia.

Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, aveva detto che l'elaborazione del Piano di ripresa e resilienza italiano per il recovery fund richiederà una "governance agile ed efficace per semplificare, mettere a terra risorse, conseguire gli obiettivi e fare da interfaccia" con la commissione europea.

Il Piano dovrebbe essere includere 6 missioni e fino a 60 progetti. Sarà con tutta probabilità sul tavolo del prossimo Consigli dei ministri, che dovrebbe essere convocato domenica o al massimo lunedì

Botta e risposta con Confindustria: "ascoltateci di più", "lo faremo"

Durante i Dialoghi Italo-francesi per l’Europa - iniziativa Luiss e Science Po in collaborazione di The European House Ambrosetti (nel player qui sopra ⬆) - Confindustria ha chiesto al governo un maggiore confronto con gli imprenditori per affrontare la sfida del Recovery Fund che arriverà dall'Europa.

"Non posso che eccepire dispiacere per il metodo, che non vede un coinvolgimento forte delle parti sociali ed economiche. Non lo ritengo un optional, ma un dovere", ha detto Carlo Bonomi, presidente degli industriali, collegato in streaming.

A stretto giro, le rassicurazioni del ministro dell'economia, Roberto Gualtieri: "A brevissimo, cercheremo l'opportunità di un confronto con le forze economiche e sociali sul piano per il Recovery".

Recovery fund: non accetteremo veti da Polonia e Ungheria

All'evento virtuale hanno partecipato - con dei contributi in diretta o pre-registrati - i pesi massimi delle diplomazie di Italia, Francia e Unione Europea.

Sia il ministro che il Commissario Europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, hanno colto l'occasione per ribadire che l'Europa non accetterà veti da Polonia e Ungheria.

I due Stati si sono messi di traverso "nonostante siano tra i Paesi che più beneficieranno di Next Generation EU a livello relativo" - ha fatto notare Gentiloni - bloccando temporaneamente il negoziato sullo sforzo europeo per rilanciare l'economia dopo la pandemia.

Gentiloni, Paesi mantengano espansione bilancio

Gentiloni ha messo in guardia dai rischi di non mantenere le politiche di sostegno alle economie, "nella misura necessaria e per tutto il tempo che sarò necessario".

"Guai a ritirare in modo prematuro le politiche espansive di sostegno alle nostre economie, guai al rischio che come dieci anni fa ci sia una doppia recessione a causa della eliminazione prematura di questo sostegno all'economia".

Presidenza italiana del G20: rilancio del negoziato sulla web tax

Giovani, lavoro, sostenibilità e digitale sono state le 4 traiettorie identificate per "rilanciare le economie italiana e francese nel contesto del Covid” di cui hanno discusso gli ospiti, introdotti dall'ex ministro della Giustizia e vicepresidente dell'università romana Luiss, Paola Severino, e dall'ex presidente del Consiglio, Enrico Letta, direttore della Paris School of International Affairs di Sciences Po.

Letta e Severino, co-organizzatori della tavola rotonda virtuale, hanno fatto gli onori di casa.

Da Parigi sono arrivati i videomessaggi dell'Ambasciatrice della Repubblica Italiana in Francia, Teresa Castaldo, e del ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire.

Le Maire ha ribadito la sua speranza che la presidenza italiana del G20, appena cominciata, porti ad un accordo a livello OCSE (l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per una legge comune sulla tassazione dei profitti dei giganti della tecnologia, con l'auspicio che "venga sostenuta da tutti i paesi europei".

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Cooperazione franco-italiana "tassello fondamentale" del progetto europeo

Altri settori chiave della cooperazione franco-italiana, ha aggiunto, saranno l'alleanza strategica per la produzione di batterie elettriche; quella nel settore spaziale e automobilistico (con la fusione Fca-Psa) e quella sui dati sensibili.

Gualtieri, che aveva incontrato Le Maire a Roma la settimana scorsa per concordare un nuovo pacchetto europeo di aiuti specifici per il settore turistico, ha fatto eco alle parole del collega francese, dicendo che uno degli obiettivi della presidenza italiana del G20 sarà "il rilancio del negoziato" sulla web tax e sulla tassazione minima a livello globale delle imprese. "Per ripristinare un level playing field la dimensione della tassazione è essenziale".

L'ambasciatrice Castaldo ha sottolineato il "ruolo decisivo dei giovani nel processo di transizione digitale ed ecologica" e "l'azione articolata a 260 gradi" che l'Italia, con la presidenza del G20 nel 2021 e la co-presidenza della Cop26, vuole portare avanti "per costruire questo avvenire per i giovani e farli veri artefici di questa trasformazione". "La cooperazione con la Francia - ha concluso Castaldo - può costituire un tassello fondamentale di questo progetto".

Il suo omologo, l'Ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset, ha affermato che la crisi del Covid ha messo come mai prima "un gran numero di persone di fronte alle stesse sfide" e ciò "dà speranza che la cooperazione internazionale ritrovi nuovo slancio"

"Italia e Francia condividono questa grande ambizione e la Francia sarà a fianco dell'Italia nella sua presidenza del G20 e nella co-presidenza della Cop26".

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