Paura alla Vendée Globe: Le Cam salva il "naufrago" Escoffier, dopo ore su una zattera

Lo skipper francese Kevin Escoffier
Lo skipper francese Kevin Escoffier Diritti d'autore Loic VENANCE / AFP
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Di Cinzia Rizzi
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Le prime parole a caldo del 40enne francese: "Avete presente i film sui naufragi? Ecco era anche peggio. E' surreale quello che è successo"

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Non poteva immaginarlo Kevin Escoffier un mese fa alle Sables d'Olonnes che durante la sua prima Vendée Globe - il giro del mondo a vela in solitaria, senza assistenza né scali - avrebbe addirittura rischiato la vita.

Il 40enne di Saint-Malo, mentre si trova 500 miglia al largo di capo di Buona Speranza, in Sudafrica, lancia un sos, perché la sua imbarcazione sta affondando. Un danno irreparabile, che obbliga lo skipper a mettersi sulla zattera di salvataggio.

Vengono quindi mobilitati altri quattro partecipanti alla regata più dura al mondo, per andare in suo soccorso. Dopo diverse ore e tentativi andati a vuoto e la paura che per il francese - in preda alla furia dell'oceano - non ci fosse più nulla da fare, è il 61enne Jean Le Cam che riesce a trarlo in salvo, ospitantolo a bordo del suo monoscafo, che - manco a farlo apposta - si chiama "Yes We Cam!".

Il racconto di Escoffier

"Avete presente i film sui naufragi? Ecco era anche peggio", racconta il "miracolato" Escoffier. "E' surreale quello che è successo. La barca si è ripiegata su se stessa con un'onda di 27 nodi. Ho sentito un crack, ma onestamente non ci è voluto il rumore per capirlo. Ho guardato l'arco, era a 90°. In pochi secondi, c'era acqua ovunque. Il retro della barca era sott'acqua e la prua puntava verso il cielo. La barca si è spezzata in due".

Tutto è accaduto in così poco tempo che la sola cosa che lo skipper è riuscito a fare è stata inviare un sms: "Non ho avuto il tempo di fare niente. Sono riuscito a mandare un messaggio al mio equipaggio: 'Sto affondando. Non è uno scherzo. MAYDAY'".

La zattera di salvataggio era l'unica soluzione: "Sono sceso dalla barca, ho indossato la tuta di sopravvivenza il più velocemente possibile. Ho visto il fumo, l'elettronica che bruciava. Tutto si stava spegnendo. L'unico riflesso che ho avuto è stato quello di prendere il telefono, per inviare il messaggio. [...] Avrei voluto restare un po' più a bordo, ma vedevo che tutto succedeva molto velocemente, quindi sono andato sulla zattera. In quel momento non ero affatto rassicurato... Sei su una zattera con 35 nodi di vento. No, non è rassicurante. Mi sono sentito rassicurata solo quando ho visto Jean. Ma il problema era come salire a bordo con lui". 

Ora Escoffier - che si è detto dispiaciuto per aver interrotto la regata di Le Cam - farà il passeggero su "Yes We Cam!", forse fino alla fine.

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