Perché a Italia, Malta, Grecia e Spagna non piacciono le nuove proposte Ue sull'immigrazione

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Perché a Italia, Malta, Grecia e Spagna non piacciono le nuove proposte Ue sull'immigrazione. Temono di convertire le isole più a Sud in centri di accoglienza e detenzione di massa

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Sud contro Nord a Palma di Maiorca. Le proposte tedesche e della Commissione europea sulle nuove regole europee riguardanti l'immigrazione vengono respinte al mittente dai governi di Spagna e Italia, in un vertice bilaterale che si è svolto alle Baleari.

Roma e Madrid hanno l'appoggio di Grecia e Malta, assenti ma in sintonia con i primi ministri, Sanchez e Conte.

Il fronte Sud teme in particolare che il documento presentato dalla presidenza tedesca e da Bruxelles trasformi le zone di frontiera meridionali in centri di accoglienza e di detenzione di massa.

Ecco perché il Mezzogiorno d'Europa vuole firmare un contro-patto, per coordinare l'azione comune in sede Ue, soprattutto nei confronti del recalcitrante gruppo di Visegrad.

Quanto messo sul tavolo da Bruxelles e da Berlino è in realtà un tentativo di stabilire un quadro di solidarietà obbligatoria tra i Paesi Ue in materia di immigrazione.

Quello del Sud non è un "no" secco alle proposte di Berlino, ma un modo per chiedere di più, come afferma il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez: "E' necessario un dibattito, la proposta è coraggiosa e audace ed è l'occasione per un dibattito costruttivo e necessario, che riguarda la politica migratoria comune."

I quattro Paesi del Sud dell'Unione europea temono soprattutto che al momento della distribuzione di migranti e rifugiati i soliti Paesi dell'Europa Centrale chiudano a ogni ipotesi di accoglienza. Infatti il Presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, invia un messaggio proprio ai Paesi riluttanti, dicendo che "i flussi migratori cambiano e un giorno magari potrebbero venire da Est".

La politica migratoria comune europea è un vecchio sogno dei Paesi del Sud, sempre respinta dagli altri Stati membri dell'Ue. Oggi la Spagna vede una crescita esponenziale degli sbarchi nelle isole Canarie.

Madrid teme che si tratti di una nuova rotta, dopo quella Balcanica, Anatolica e Libica. Molti dei migranti che arrivano nell'arcipelago spagnolo (in Africa) arrivano dal Senegal.

E proprio un paio di giorni fa la ministra degli Esteri spagnola, Gonzalez Laya, ha stretto degli accordi bilaterali con il governo di Dakar, per mettere un freno al fenomeno.

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