Un'altra giornata di proteste a Minsk: la morte dell'artista Raman Bandarenka, pestato a sangue dalla polizia, ha esarcerbato i toni delle manifestazioni e della repressione di Lukashenko. Svetlana Tikhanouskaya chiede nuovamente l'aiuto dei paesi europei.
Minsk, capitale della Bielorussia.
Una granata stordente esplode vicino ai manifestanti che da 98 giorni protestano contro il presidente Alexander Lukashenko, dopo le contestate elezioni del 9 agosto.
Arriva la polizia, usa manganelli, gas lacrimogeni e un cannone ad acqua, hanno raccontato i testimoni, per disperdere la folla, che fugge per evitare pestaggi e arresti di massa.
Il gruppo per i diritti umani Viasna ha, però, affermato che almeno 328 persone sono state arrestate, compresi dei giornalisti.
Tutti intorno alla "Piazza dei Cambiamenti"
Quindici stazioni della metropolitana di Minsk sono state chiuse e l'accesso mobile a Internet è stato limitato.
La morte dell'artista Raman Bandarenka, 31 anni, avvenuta giovedi in ospedale a Minsk, dopo un pestaggio subito dalle forze di sicurezza, stando alle voci dell'opposizione, ha esarcerbato i toni delle proteste e della reazione della polizia, anche nella ormai celebre "Square of Changes", ribattezzata la "Piazza dei Cambiamenti", in centro a Minsk, piazza simbolo delle proteste.
Tra la folla si sono "infiltrati" anche dei sostenitori di Lukashenko, che hanno danneggiato il memoriale - fiori e candele - dedicato a Bandarenka.
Con la morte di Raman Bandarenka, omaggiato venerdi da centinaia di connazionali, le vittime della repressione bielorussa sono già 4.
Oltre 25.000 le persone arrestate.
Svetlana Tikahnouskaya chiede aiuto agli alleati europei
La leader dell'opposizione bielorussa, in esilio a Vilnius (Lituania), Svetlana Tikhanovskaya ha descritto Raman Bandarenka come "un uomo che è stato ucciso solo perché voleva vivere in un paese libero".
"Chiediamo ai nostri alleati di difendere il popolo bielorusso e i diritti umani", ha aggiunto.
"Abbiamo bisogno di un corridoio umanitario per i feriti, di sostegno da parte dei media, di indagini internazionali sui crimini", ha scritto Svetlana Tikhanouskaya su Twitter.