Covid-19: scatta oggi il coprifuoco in Portogallo, in Svizzera mobilitato l'esercito

Covid-19: scatta oggi il coprifuoco in Portogallo, in Svizzera mobilitato l'esercito
Diritti d'autore Jean-Francois Badias/AP PHOTO
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Di Euronews
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Nel fine settimana ci sono state manifestazioni di protesta in tutta Europa contro il nuovo giro di vite dei governi

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Scatta questo lunedì il coprifuoco imposto dal governo portoghese sul 70% del territorio nazionale per provare a contenere la pandemia. Riguarderà 121 comuni, tra cui Lisbona e Porto, e sarà in vigore dalle 23 alle 5 nei giorni feriali e dalle 13 alle 5 nei fine settimana.

La misura resterà in vigore fino al 23 novembre, ma il premier Antonio Costa ha già detto che potrebbe essere prorogata se la situazione epidemiologica non migliorerà. Al momento sono oltre 2.500 le persone ricoverate, quasi il doppio rispetto al picco della prima ondata. Di queste, poco meno di 400 si trovano in terapia intensiva.

Nel fine settimana la Grecia è entrata nel suo secondo lockdown, che durerà almeno tre settimane. Sarà obbligatorio inviare un sms a un numero del governo ogni volta che si esce di casa. Sono quasi 47mila i casi nel paese: a preoccupare è soprattutto il numero crescente di pazienti ricoverati in terapia intensiva, raddoppiato nel giro di un mese.

In Svizzera per gestire l'emergenza il governo ha mobilitato fino al 31 marzo 2.500 militari. Avranno il compito di aiutare gli operatori sanitari nella cura e nel traporto dei contagiati. I militari saranno dispiegati nei Cantoni più colpiti, dove le terapie intensive sono vicine alla saturazione. Lo scorso weekend il Paese ha registrato oltre 17.000 nuovi casi, con l'incidenza che ha superato i 1.200 casi ogni 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni.

La strategia per combattere la diffusione del coronavirus in terra elvetica sta creando una spaccatura nel Paese. Alcuni accusano il governo di non fare abbastanza, altri sostengono invece che la task force stia esagerando e che il sistema ospedaliero non rischi il sovraccarico.

Il ministro della Salute, Alain Berset, ha ripetutamente invitato gli ospedali della Svizzera tedesca ad accogliere i pazienti Covid, provenienti dalla Svizzera francese, la zona attualmente più colpita. "Non è vero che non siamo abbastanza solidali" ha fatto sapere l'associazione degli ospedali di Zurigo, rispondendo al ministro.

"Non volevamo annullare tutti gli interventi previsti, perché abbiamo già subito perdite finanziarie nella prima ondata", ha aggiunto.

Assieme alle restrizioni sono tornate anche le proteste. Da Madrid a Lipsia, da Bucarest a Zagabria: nel fine settimana ci sono state manifestazioni in tutta Europa contro il giro di vite dei governi.

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