Elezioni americane, l'Ue attende e non si sbilancia

Susan Dabbous, corrispondente da Bruxelles
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Di Susan Dabbous
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Bruxelles pronta a rafforzare i legami con gli USA indipendentemente da chi vinca le elezioni. Il primo ministro sloveno si distingue tra i 27 e riconosce la vittoria di Trump

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Bruxelles resta con il fiato sospeso. Ci si aspettava un non risultato all'indomani delle elezioni americane e proprio per questo stavolta le cancellerie europee sono state più caute nel sostenere apertamente il candidato democratico Joe Biden, percepito da Bruxelles come meno isolazionista nel commercio e nella politica estera. 

Ma non da tutti. Il primo ministro sloveno di centrodestra, Janez Janša, in un tweet ha scritto: "È piuttosto chiaro che il popolo americano ha votato per Donald Trump e Mike Pence per altri quattro anni", per questo Janša auspiaca un riconoscimento della vittoria del presidente americano in carica "senza ulteriori ritardi". Una dichiarazione che ha provocato non poco imbarazzo a Bruxelles e che portato Eric Mamer, portavoce della Commissione europea, a prendere le distanze. 

"Raccomandiamo a tutti di seguire quanto sta accadendo negli Stati Uniti attraverso le vie ufficiali - ha detto Mamer in conferenza stampa -. L'America è un paese ben organizzato nel conteggio dei voti elettorali. Restiamo quindi in attesa dei numeri ufficiali che verranno rilasciati dalle autorità competenti. Chiediamo a tutti gli Stati membri di fare la stessa cosa. Teniamo a precisare - ha detto -  che ogni commento emerso finora è da considerare puramente a titolo personale. "

Anche il presidente ungherese populista, Victor Orbàn, non ha mai celato la sua ammirazione verso l'attuale presidente americano. Azzardando delle previsioni, alcuni giorni fa, Orbàn aveva scommesso su una nuova vittoria di Donanld Trump.

Il resto dei leader europei invece ha mantenuto la cautela, anche se, la voglia di voltare pagina nel capitolo delle relazioni transatlantiche è tanta, quale che sia il vincitore di queste elezioni americane.

La Francia non nasconde il desiderio di diventare una potenza più indipendente e in questi giorni ha rispolverato l'idea di una sovranità europea. Mentre sembra molto più prudente la Germania che ha proposto un New Deal tra Europa e Stati Uniti, spinta dalla fretta di chiudere i contenziosi commerciali. Anche il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha parlato chiaramente di aprire un “nuovo dialogo strategico tra Unione europea e Stati Uniti che sia all'altezza delle sfide del mondo globale". Pandemia, recessione, clima e nuove ondate di attacchi terroristici sono sicuramente in cima alla lista.

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