Parata di stelle del jazz e calici di vino in Friuli

A cavallo della frontiera e dell'incertezza pandemica, i big del Jazz tornano a riunirsi nel festival autunnale, non per necessità ma per scelta , perché è una rassegna da sempre associata al vino.
Le stradine di Cormons, comune friulano di poco più di 7.000 abitanti, sono di nuove invase da tecnici, appassionati, artisti e giornalisti per cinque giorni di grande jazz, da domani 21 ottobre fino al 25.
La 23esima edizione propone trenta concerti: nel teatro comunale ma anche in dimore storiche, cantine e produzioni vinicole quà e là nel Collio friulano e sloveno.
Jazz and Wine of Peace, che lo scorso anno aveva richiamato più di 7.000 spettatori da diversi Paesi europei - Austria, Germania e Slovenia in primis -, quest'anno propone anche un "festival nel festival": Jazz and Taste, con una serie di concerti accompagnati da degustazioni e giornate dedicate ogni volta a un diverso vino: Ribolla gialla, Friulano (quello che si chiamava Tocai, ribattezzato per via del conflitto europeo sulla denominazione), Malvasia, Refosco e Collio bianco.
Enrico Rava e Danilo Rea hanno l'onore di aprire la kermesse, alle 21 del 21/10 al Teatro comunale di Cormons: tromba e pianoforte ai vertici del jazz italiano che si lascia trasportare da Miles Davis, Chet Baker, João Gilberto e da una buona dose di improvvisazione, cioè dall'elemento sorpresa che fa la bellezza del jazz.
Tra le altre star internazionali, in esclusiva per l'Italia la Max Andrzejewski's Hütte e il suo omaggio a Robert Wyatt, considerato il "padre" del progressive rock; da Israele, il pianista Yaron Herman; il chitarrista e compositore statunitense Kurt Rosewinkel; il duo Molvaer-Cinelu con SulaMadiana (l'album che prende il titolo dall'isola di Sula, in Norvegia, dov'è nato Nils Petter Molvaer, e Madiana sinonimo di Martinica, luogo d'origine della famiglia di Mino Cinelu. Con la fusione stilistica che ne consegue).