Sospeso per disobbedienza, è colpevole di aver lasciato simboli indipendentisti sui palazzi del governo regionale durante le elezioni politiche dell'aprile 2019. La regione verso nuove elezioni
Sospeso dai pubblici uffici per 18 mesi e in più dovrà pagare una multa di 30mila euro. Finisce così l'avventura da presidente della regione Catalogna Quim Torra. Il presidente indipendentista ha già ricevuto notifica della sentenza emessa questo stesso lunedì dall**'Alta Corte** in Spagna, atto che la rende definitivamente esecutiva.
La sua colpa è stata di aver lasciato ben visibile sugli edifici della Generalitat (la Regione) il nastro giallo, divenuto simbolo di solidarietà alla causa indipendentista e ai detenuti politici. Questo nonostante i richiami alla neutralità dell'Ufficio elettorale durante le elezioni politiche dell'aprile 2019, da qui la sospensione per disobbedienza.
Una sentenza che rinfocola gli istinti separatisti
"Alcuni giudici non vogliono che io sia presidente" - ha commentato Quim Torra. Combattivo, ha annunciato: "Non mi arrendo né mi dimetto, tanto meno accetterò questa sentenza giudiziaria il cui obiettivo è rovesciare il governo della Catalogna".
Tra pochi mesi, presumibilmente a gennaio o febbraio, la regione andrà a nuove elezioni, Torra ha chiesto che siano un nuovo plebiscito a conferma del referendum indipendentista e ha auspicato la rottura democratica, pacifica e disobbediente con Madrid.
La sentenza, è come benzina sul fuoco e rinfocola gli istinti indipendentisti mai domi: per quello che riguarda la sua condanna per disobbedienza, seguita all'esposizione di simboli indipendentisti sui palazzi della regione durante le politiche di aprile 2019, Torra ha detto che la porterà in Europa "e vincerò" - ha aggiunto, ha inoltre esplicitamente parlato di "repubblica catalana" mentre in diverse città della regione venivano convocate manifestazioni in suo sostegno, in sostegno dei detenuti politici e contro Madrid.
Torra cerca consenso all'estero: il discorso dopo la sospensione è stato pronunciato in inglese; accanto a lui c'era tutta la giunta.
Durante il processo
Durante il processo Torra si era difeso dicendo che il comitato elettorale centrale, che ha dato l'ordine, non è gerarchicamente superiore al governo catalano e che la Generalitat catalana non partecipa al processo elettorale. Non è escluso che Torra faccia ricorso.
- Per saperne di più leggi: Torra: "Ho disobbedito per difendere i catalani"
Ora la presidenza ad interim passa al suo vice poi due strade si profilano: o un accordo politico in seno al consiglio per nominare un altro presidente o, via che sembra pressoché certa, le elezioni. Il ritorno alle urne è stato chiesto sia dai popolari che dai socialisti.
Torra, scrittore e politico, è stato nominato presidente della regione il 17 maggio 2018.