Attacco all'arma bianca a Parigi: due feriti gravi, fermati 2 sospettati

Attacco all'arma bianca a Parigi: due feriti gravi, fermati 2 sospettati
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Due feriti gravi in seguito a un attacco all'arma bianca nel centro di Parigi, vicino alla ex sede di Charlie Hebdo. In azione la polizia antiterrorismo

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Un'indagine minuziosa per capire la matrice dell’attacco di Parigi davanti all’ex sede di Charlie Hebdo. La procura ha aperto un’indagine per tentato omicidio a scopo terroristico mentre sono due i sospetti fermati dalla polizia. Nell'attacco all'arma bianca sono rimaste ferite due persone secondo la stampa francese. Sono gravi ma non in pericolo di vita. C'è chi parla di diverse persone coinvolte, almeno quattro secondo testimoni.

Tutto il quartiere di Parigi, non lontano dalla Bastiglia, è completamente blindato. La matrice dell’attacco resta al momento sconosciuta.

Le prime informazioni parlano di un attacco ai passanti intorno a mezzogiorno con un machete, nell'XI arrondissement della capitale francese. Un sospetto è stato fermato e interrogato nei pressi della Bastiglia, era ricoperto da macchie di sangue. Poco dopo un secondo individuo è stato fermato nella stessa zona, all'altezza della stazione della metropolitana "Richard Lenoir", si tratterebbe di un indo-pachistano.

Dagli asili ai licei gli alunni di tre arrondissement della capitale XI, III e IV restano chiusi in classe per precauzione fino alle 15 circa, una cellula di crisi è stata subito attivata al ministero dell'Interno ed è intervenuta la polizia antiterrorismo.

L'attacco è accaduto in una via non distante dalla ex sede del giornale satirico Charlie Hebdo, il periodico dove avvenne il massacro il 7 gennaio del 2015 e i feriti sarebbero proprio giornalisti impiegati di un'agenzia di stampa (premières lignes) che occupa i locali dell'immobile che ospitò il giornale.

Al momento la redazione di Charlie Hebdo è blindata, circondata da agenti. Il processo agli attentatori del 2015 si celebra in questi giorni, e la rivista nei giorni scorsi aveva ripubblicato la vignetta che cinque anni fa scatenò la violenza omicida degli attentatori. In risposta ha ricevuto ancora gravi minacce da gruppi di estremisti islamici di diversi Paesi, con la responsabile delle risorse umane del giornale che, sotto scorta, è stata costretta a cambiare casa.

Le reazioni

Mentre Parigi ripiomba nella paura arrivano le prime reazioni. Il presidente del consiglio europeo Charles Michel ha detto "In Europa non c'è posto per il terrore".

Jean Castex, il primo ministro francese, si è recato sul posto insieme alla sindaca di Parigi Anne Hidalgo e al ministro dell'Interno; ha colto l'occasione per esprimere solidarietà ai due feriti, due giornalisti in pausa sigaretta, ai loro colleghi e alle loro famiglie e riaffermare "l'attaccamento della Repubblica alla libertà di stampa (...) e la piena mobilizzazione contro il terrorismo".

Il primo ministro italiano Giuseppe Conte ha espresso "solidarietà alla Francia per vile attacco".

Su BFMTV, uno dei responsabili di Premières Lignes, Luc Hermann, ha confermato che i feriti sono due collaboratori "un uomo che si occupa della post-produzione e una donna che si occupa del planning delle sale di montaggio".

I racconti di alcuni testimoni

Un ragazzo, con la mascherina e un berretto per non farsi riconoscere, presente sulla scena avrebbe visto bene uno dei due presunti aggressori, descrivendolo come un uomo sui 30-40 anni, forse di origine asiatica: "Ho visto un uomo con un'ascia in mano camminare dietro una delle vittime ricoperta di sangue. Dai lineamenti mi sembrava essere un pakistano, o forse del Bangladesh. A un certo punto ha lanciato il coltello davanti alla metropolitana."

"Abbiamo sentito delle grida poco prima di mezzogiorno. Verso le 12 o le 12.20 abbiamo sentito delle urla provenire dalla strada", racconta un altro uomo sempre con il volto coperto. "Poi a un certo punto è arrivata la polizia, diciamo mezz'ora dopo. Venti minuti dopo ci è stato detto di chiudere tutte e finestre perché noi abitiamo proprio di fronte al luogo dove è avvenuto l’attacco.”

"Abbiamo chiuso tutte le finestre dell'ufficio, fa notare un altro testimone. "Ci siamo blindati dentro, abbiamo chiuso tutte le porte. E poi abbiamo avvertito dei movimenti strani... Erano i vigili del fuoco che sono saliti sul tetto e sono entrati nell'ufficio, cercavano qualcuno."

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