Correva il 31 agosto 2015 allorché, in piena crisi dei rifugiati, con la frase "Ce la faremo" la Cancelliera tedesca ha cambiato la storia del proprio Paese
Sono passati cinque anni da quando Angela Merkel pronunciò tre parole che avrebbero contraddistinto l'ultima parte del suo percorso politico.
Correva il 31 agosto 2015 allorché, in piena crisi dei rifugiati, con la frase "Ce la faremo" la Cancelliera tedesca ha cambiato la storia del proprio Paese.
Quella dichiarazione preannunciava l'arrivo del maggior contingente di rifugiati in qualsiasi Paese dell'Unione europea: tra il 2015 e il 2019, infatti, più di 1,5 milioni di persone ha presentato domanda di asilo in Germania, diventato così il Paese con la quinta più alta popolazione di rifugiati al mondo.
"Mi chiedo davvero, se Merkel non avesse aperto la porta, cosa sarebbe successo ai profughi fuggiti dai bombardamenti", dice l'esponente di un'associazione che favorì l'accoglienza dei migranti.
"Ho avuto l'opportunità di imparare e lavorare, e ora ho un futuro", afferma invece un ex rifugiato.
La scommessa della Merkel è stata vinta?
"Vediamo che circa 3/4 dei rifugiati arrivati qui nel 2015/16 hanno la propria casa, vivono in modo indipendente - dice Dr. Olaf Kleist, del CENTRO DI RICERCA PER L'INTEGRAZIONE (DeZIM) - circa 2/3 di coloro che fuggirono ora hanno un impiego a tempo indeterminato o una formazione: nel complesso possiamo notare che gli sviluppi si sono rivelati molto più positivi di quanto si pensasse alcuni anni fa".
Il numero di migranti che arrivano in Europa è notevolmente inferiore rispetto a cinque anni fa, tuttavia le traversate illegali rimangono ancora un grosso problema soprattutto per i Paesi europei sul Mediterraneo.