Bielorussia, la Procura apre un'indagine contro gli attivisti dell'opposizione

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Diritti d'autore Dmitri Lovetsky/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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I bielorussi provano ad avere voce in capitolo per decidere il futuro proprio e del proprio Paese, all'aeroporto di Minsk respinti un gruppo di giornalisti italiani

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Le autorità bielorusse continuano a minacciare i manifestanti con accuse penali, nel tentativo di arginare le massicce proteste popolari.

I Pubblici Ministeri hanno infatti aperto un'indagine contro gli attivisti dell'opposizione, la cui mira è negoziare una transizione democratica del potere.

"Il futuro della Bielorussia, e quindi il futuro dei nostri figli, dipende ora dalla vostra unità e dalla vostra determinazione - dice Svetlana Tikhanovskaya, già candidata alla presidenza e ora rifugiatasi in Lituania - vi chiedo di continuare ad espandere gli scioperi, non fatevi intimidire, siate uniti.

Che le autorità, nascoste nei loro palazzi, ascoltino le nostre voci, quelle che ci hanno rubato".

Il Ministero dell'Interno ha reso noto che Yevgeny Bokhvalov, l'uomo che ha organizzato lo sciopero nello stabilimento automobilistico di Minsk, è stato arrestato.

Gli investigatori hanno anche convocato tre importanti attivisti dell'opposizione per essere interrogati nell'ambito di un'indagine criminale sulla creazione di un consiglio di coordinamento. inteso a facilitare la transizione del potere.

Voci fuori dal coro

I bielorussi provano ad avere voce in capitolo per decidere il futuro del proprio Paese.

"Stiamo difendendo la nostra libertà di parola - dice un leader degli scioperanti - la nostra libertà di scelta e di riunione".

I minatori in sciopero si sono riuniti per parlare del futuro di un movimento sottoposto a pressioni senza precedenti da parte delle autorità.

"Oggi una persona è scomparsa, non risponde alle nostre chiamate da quattro ore - afferma uno di loro - il Dipartimento degli Affari interni ci dice che non risulta, la pressione è iniziata, le persone stanno ricominciando a scomparire".

Intanto, il rieletto Presidente Lukashenko promette un ulteriore giro di vite nella repressione dell'opposizione.

Dopo aver confermato l'apertura di un procedimento penale a carico dei membri del Comitato che parla a nome dei manifestanti, il Capo dello Stato ha annunciato il licenziamento dei dipendenti statali che hanno scioperato per solidarietà con le proteste.

Intanto, una decina di giornalisti, molti dei quali italiani, cui è stato negato l'ingresso nel Paese, sono stati costretti a rientrare dopo una giornata passata in stato di fermo nell'aeroporto internazionale di Minsk.

Secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Interno, la Polizia ha finora compiuto 6700 arresti, mentre centinaia di persone sono rimaste ferite durante gli scontri, costati la vita anche a tre manifestanti.

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