Nella vicenda dell'esplosione del 4 agosto a Beirut, entra in gioco la Casa Bianca: in Libano arriva il sottosegretario USA agli affari politici e chiede un'indagine trasparente. Portando con sè un team di investigatori dell'FBI. Collaboreranno con Hezbollah?
Dopo la portaerei e nave ospedale francese "Tonnerre", a Beirut è arrivato anche l'inviato speciale della Casa Bianca, David Hale.
Accompagnato dall'ambasciatrice americana in Libano, Dorothy Shea, il sottosegretario USA agli Affari Politici - che vanta una vasta esperienza della zona, essendo stato Ambasciatore proprio del Libano dal 2013 al 2015 - ha subito visitato il porto, il luogo dell'esplosione del 4 agosto scorso.
David Hale è stato Ambasciatore USA anche in Pakistan e Giordania e ha svolto l'attività di inviato speciale nel Medio Oriente con l'amministrazione-Obama.
565 milioni per ricostruire Beirut
Beirut è una città spettrale, profondamente lacerata dall'esplosione che ha causato 177 vittime e 6.500 feriti
Secondo l'ONU, per l'assistenza sanitaria e una prima ricostruzione della città serviranno 565 milioni di dollari.
FBI e Hezbollah
Sul fronte delle indagini, a Beirut è arrivato anche un team di investigatori dell'FBI.
Proverà a collaborare - ma non sarà facile - con Hezbollah, il potente movimento politico sciita, alleato del presidente Michel Aoun, ma classificato da Washington come "organizzazione terroristica".
Dopo le dimissioni dell'intero governo, il presidente Aoun - indicato dalla folla che protesta per le strade della capitale come il vero responsabile della tragedia - è rimasto - insieme a Nabih Berri, presidente del Parlamento - l'unico interlocutore ufficiale per la diplomazia internazionale.
Prima la Francia
I primi ad arrivare a Beirut, già venerdi, sono stati i francesi, con la portaerei e nave ospedale "Tonnerre".
A bordo, i primi aiuti umanitari e ospedalieri, assicurati dal presidente Emmanuel Macron, il primo capo di Stato a visitare il Libano all'indomani dell'esplosione.
Il carico comprende anche materiali da costruzione forniti dalla Francia e da aziende private francesi,
La Francia è già in prima linea per la ricostruzione.