Genova ha il suo nuovo ponte. Inaugurato il viadotto sul Polcevera

Era un giorno d’estate piovoso, quel 14 agosto del 2018 quando un pezzo del ponte Morandi crollò provando la morte di 43 persone. Due anni dopo, Genova con le sue ferite ancora aperte, inaugura, con una una cerimonia tanto attesa, il nuovo ponte sul Polcevera. Simbolo di un futuro che porta con sé i ricordi di quel tragico giorno.
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La struttura, simile a una nave, chiaro riferimento alla città portuale, è stata costruita in un tempo record. 12 mesi di lavori non-stop. “In questo caso il planning delle operazioni era fondametale. Noi volevamo finire presto ma bene ovviamente. Quindi fare una pianificazione, una gestione giornaliera, se non oraria, a finire dal giorno zero fino ad oggi, era una cosa fondamentale", ha fatto notare Roberto Carpaneto, amministratore delegato di "Rina Consulting".
Il modo in cui è stato ricostruito il ponte potrebbe offrire un nuovo modello di business da seguire. E in questo l'Italia è sulla buona strada per una ripresa economica dopo la crisi legata al Covid-19. Per Nicola Meistro, Direttore Operativo "Webuild" questa è stata una grande occasione per vari motivi. "E' stata un po’ una chiamata alle armi, volevamo dare un contributo al Paese. E questa è stata la motivazione principale. Ma poi è stata la grande occasione per dimostrare, grazie anche a voi, alla pressione mediatica, che ci è stata addosso in questo anno, di che cosa siamo capaci di fare.”
L'assenza dei familiari delle vittime
Grandi assenti all'inaugurazione le famiglie delle vittime. Per loro non c’è nulla da festeggiare. Nonostante questo, hanno dato la loro approvazione per la lettura dei nomi durante l’evento.
Egle Possetti, nel disastro del Ponte Morandi, ha perso la sorella, il marito e i due figli. La portavoce del "Comitato Familiari delle Vittime", ci spiega il perché di un’assenza che si è fatta comunque sentire nel grande giorno: “In pratica non ce la siamo sentiti umanamente di essere li, perché essere li e pensare a quell’altezza e a quel giorno sarebbe stato devastante. Non è una polemica, vogliamo che le persone rispettino il nostro dolore."
Chi chiede giustizia e chi chiede di non dimenticare mai quanto accaduto. In onore di quei morti innocenti, 43 lampioni illumineranno ogni giorno il ponte per ricordare tutte quelle vite spezzate.