Un gruppo armato locale legato all'Isis ha rivendicato l'attentato della scorsa notte al carcere di Jalalabad, assaltato da un gruppo di terroristi, che ha causato la morte di 21 persone e il ferimento di altre 40. Violata la tregua tra governo e talebani.
Il terrorismo in Afghanistan non finisce mai.
Almeno 21 persone, tra le quali alcuni civili, sono rimaste uccise la scorsa notte in un attacco contro un carcere a Jalalabad, nell'est dell paese.
Oltre 40 i feriti.
Dopo le smentite dei talebani, l'attentato è stato rivendicato da un gruppo armato locale aderente al sedicente Stato islamico.
Un attentatore suicida ha fatto esplodere un'autobomba davanti all'entrata della prigione e poi gli assalitori hanno fatto irruzione nell'edificio ingaggiando un conflitto a fuoco con le guardie.
Tre militari sono rimasti uccisi.
Secondo Ataullah Khogyani, il governatore della provincia di Nangarhar, dove si trova Jalalabad, tra le vittime, oltre a numerosi detenuti del carcere, ci sono anche alcuni bambini.
Diversi altri detenuti sono riusciti a fuggire e alcuni sono stati nuovamente catturati nelle ore immediatamente successive allì'attentato.
Spezzata la tregua
Questo attacco terroristico spezza una calma relativa in tutto l'Afghanistan, dove nulla finora aveva turbato - da venerdi scorso - la tregua di 72 ore (la terza tregua in due decenni di conflitto!) decisa dal governo del presidente Ashraf Ghani e dai talebani in occasione delle feste musulmane di l'Aïd al-Adha, festività legata alla fine del Pellegrinaggio a La Mecca.
Le trattative "di pace" riprenderanno nei prossimi giorni.