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L'Argentina dichiara il suo nono default repubblicano

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Di Alberto De Filippis
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Un'ondata migratoria di cittadini che vogliono lasciare il paese in cerca di una stabilità che qui non possono più trovare

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Alberto Fernández era diventato presidente dell'Argentina riportando sotto i riflettori la chiacchierata vicepresidente Cristina Kirchner con la promessa di rilanciare l'economia del paese. Quella nazione ha dichiarato il nono default della sua storia repubblicana. A dirlo il ministro dell'Economia, Martín Guzmán.

Secondo il ministro la colpa è di creditori che hanno accettato il debito argentino

Guzmán ha letto un comunicato in cui ha chiarito che Buenos Aires rigetta la controproposta economica fatta dallo FMI. lo stesso Fernández qualche giorno fa aveva chiarito che non aveva nessun «piano economico in mente».

Quindi nessuna intenzione di ripagare il debito mostruoso contratto con il Fondo Monetario Internazionale dal precedente presidente Mauricio Macri. Risultato: Argentina in default, mercati internazionali che chiudono le linee di credito al paese, e un'ondata migratoria di cittadini che scappano da una crisi feroce esacerbata, se possibile, dal coronavirus.

Persino l'argentino Papa Francesco ha cercato di intercedere mediando in Vaticano, a fine febbraio, in un meeting fra tra Kristalina Georgieva, presidente del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e Guzmán. Un summit che non sembra però sia servito a cambiare il corso della storia.

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