Donbass: prime violazioni a poche ore dall'inizio del cessate il fuoco

Donbass: prime violazioni a poche ore dall'inizio del cessate il fuoco
Diritti d'autore Vitali Komar/AP Photo
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Di Antonio Michele Storto Agenzie:  AP
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Lanci di granate e colpi di artiglieria leggera segnalati nella notte e a mezzogiorno di lunedì

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La tregua è partita da nemmeno 24 ore che già Kiev segnala le prime violazioni.  Secondo i militari di stanza nella regione del Donbass,  in Ucraina orientale, dove un violento conflitto civile va avanti a singhiozzo ormai da 6 anni,  ribelli separatisti avrebbero aperto il fuoco con granate e armi leggere durante la notte, mentre altre analoghe ostilità si sarebbero registrare verso mezzogiorno. 

Al momento non sono segnalate vittime in nessuno dei due incidenti.

"Vi assicuro che nel caso in cui il nemico violi il cessate il fuoco e minacci le loro vite, la risposta delle forze armate sarà immediata e decisiva", ha detto il Comandante in capo ucraino, il Tenente Generale Volodymyr Kravchenko, in una dichiarazione postata dal ministero della difesa ucraino su Facebook.

La tregua

Appena poche ore prima, a mezzanotte di lunedì, le forze armate** di Kiev** e le milizie filorusse appoggiate da Mosca erano entrare in un cessate il fuoco "onniconmprensivo e completo": una mossa che, se altre violazioni non dovessero mandare tutto in fumo, potrebbe portare alla fine di una guerra ha da poco superato il sesto anniversario.

Domenica le autorità separatiste avevano fatto sapere di aver dato istruzioni alle loro truppe in merito alla tregua, diramando contestualmente un decreto che vieta alle forze ribelli l'uso delle armi. Anche i militari ucraini hanno comunicato che le loro forze avevano "iniziato i preparativi" per il cessate il fuoco.

Se venisse confermata, la tregua aprirebbe la strada "all'attuazione di altre clausole" dell'accordo di pace di Minsk, ha sottolineato l'ufficio del presidente ucraino Zelensky all'inizio di questa settimana, definendo una "svolta" questa nuova tregua.

Mediato nel 2015 da Francia e Germania, il piano di pace di Minsk mirava a risolvere il conflitto tra il governo centrale di Kiev i separatisti appoggiati da Mosca, che è esploso nel 2014 dopo l'annessione della Crimea da parte della Russia e il suo sostegno ai separatisti.

Da allora il conflitto ha ucciso più di 14.000 persone.

Il lungo accordo

In una telefonata intercorsa domenica, i presidenti di Russia e Ucraina, Putin e Zelensky, hanno entrambi speso parole d'apprezzamento per il nuovo accordo, sottolineando quanto importante sia, ai fini della pace, l'attuazione dell'intesa raggiunta lo scorso dicembre al vertice di Parigi

Il presidente russo Vladimir Putin, tuttavia, ha espresso preoccupazione per la richiesta di rivedere gli accordi di Minsk. "La posizione del presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy sulla natura non opzionale degli accordi di Minsk dovrebbe tradursi in azioni concrete" ha detto.

Zelenskiy ha a sua volta sottolineato la necessità "di ulteriori passi pratici" volti a liberare gli ucraini che sono imprigionati "in Donbas e Crimea, così come nella Federazione Russa".

L'accordo del 2015 prevedeva che l'Ucraina potesse riacquistare il controllo del proprio confine con la Russia solo dopo aver ottenuto un ampio autogoverno e lo svolgimento di elezioni locali. Da allora ha contribuito a ridurre l'entità delle ostilità, ma le forze ucraine e i ribelli hanno continuato incessantemente nelle schermaglie e nello scambio di colpi d'artiglieria.

A dicembre, i leader di Ucraina, Russia, Francia e Germania si sono incontrati a Parigi per un altro giro di colloqui, esprimendo il loro sostegno all'accordo di Minsk e accettando di rilanciare il processo di pace.

Zelenskiy, che ha vinto le elezioni del 2019 con la promessa di porre fine al conflitto, voleva che l'Ucraina ottenesse il controllo dei suoi confini prima dell'ultima tornata locale, ma il Cremlino ha insistito affinché l'accordo venisse attuato senza revisioni.

Il nuovo cessate il fuoco è stato raggiunto mercoledì scorso ( dai membri del Gruppo di contatto tripartito che comprende rappresentanti della Russia, dell'Ucraina e dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), ed è stato accolto con favore dai funzionari dell'UE.

Grattacapi internazionali

Bruno Lete, senior fellow del German Marshall Fund degli Stati Uniti a Bruxelles, ha accolto con cautela l'iniziativa, affermando di sperare che la tregua possa durare almeno fino al prossimo meeting del "formato Normandia", che periodicamente riunisce Ucraina, Russia, Germania e Francia.

"Ovviamente, il progresso è difficile", ha detto Lete a Euronews.

"In sostanza, l'Ucraina vuole la pace, ma vuole anche riprendere il controllo dei suoi territori orientali - e non vuole mediare ad ogni costo", ha spiegato.

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La Russia, d'altra parte, è interessata a proiettare la sua influenza nell'Ucraina orientale, ma anche a cercare di normalizzare i suoi legami con l'Europa, "e sa che, per avere questo, deve fare delle concessioni" ha aggiunto Lete. "Nel frattempo, anche Francia e Germania vogliono migliorare le loro relazioni con la Russia, ma non vogliono farlo senza una sorta di pace in Ucraina".

"Quindi vediamo davvero che la situazione nell'Ucraina orientale è un affare internazionale molto complesso, e ogni parte in causa ha uno spazio di manovra molto ristretto, nel quale è quantomeno difficile muoversi"

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