I leader dell'Unione hanno trovato l'accordo sul recovery fund dopo la lunga maratona di colloqui, ma ancora non è finita. Ora si deve affrontare l'esame al Parlamento europeo
I leader dell'Unione hanno trovato l'accordo sul recovery fund dopo la lunga maratona di colloqui, ma ancora non è finita.
Ora si deve affrontare l'esame al Parlamento europeo, i deputati devono approvare il pacchetto di fondi per la ripresa. I l presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, vede margini di miglioramento.
"C'è una proposta sul tavolo, ma vorremmo migliorarla, soprattutto cercando di dare risposte ad alcuni dei tagli ingiustificati che abbiamo visto. Se vogliamo scommettere sulle generazioni future, non possiamo tagliare il budget per la ricerca, i giovani e l'Erasmus " ha detto durante una conferenza stampa David Sassoli.
È previsto un acceso dibattito sui tagli alle politiche di ricerca, innovazione, salute e clima.
I deputati sono intenzionati a far sentire la propria voce e avranno l'ultima parola sul bilancio a lungo termine. In realtà ci sono però dei limiti su quanto possono cambiare.
"Devono approvare il bilancio dell'Unione, ma votando non possono cambiare ciò che è stato concordato dai leader ...sostanzialmente, politicamente è molto difficile per loro esprimere un voto contrario a qualcosa che tutti dicono da settimane ormai che è urgente approvare, che la situazione è grave e che c'è forte necessità di fondi " ha detto Eric Maurice direttore della Fondazione Robert Schuman.
Anche i deputati chiedono che sia tutelato lo stato di diritto e condizioni chiare affinché i paesi che infrangono i valori democratici si vedano congelati i loro finanziamenti.
Rispetto ai finanziamenti per la ripresa, il Parlamento europeo ha affermato di voler "impegni vincolanti" per le nuove risorse che non danneggino i contribuenti nazionali.
Ci si prepara dunque ad una dura resa dei conti tra Consiglio, Commissione e Parlamento.