Incontro difficile quello tra Belgrado e Pristina, soprattutto dopo la recente incriminazione del Presidente del Kosovo per crimini di guerra, ma Bruxelles plaude agli sforzi
L'Unione europea elogia i leader di Serbia e Kosovo per aver ripreso i colloqui, messi in naftalina da circa 20 mesi.
Il Presidente serbo, Aleksandar Vucic, ed il Primo Ministro kosovaro, Avdullah Hoti, sono a Bruxelles per proseguire il tortuoso cammino dei negoziati, avviati online ad inizio settimana.
L’Alto rappresentante dell'Unione, Josep Borrell, che coordina il dialogo, esorta le parti a mostrare "coraggio politico".
"Il Presidente della Serbia e il Premier del Kosovo - dice - sono con noi a Bruxelles per il primo incontro di persona: incontrandosi per la seconda volta in una settimana, i due leader dimostrano il loro fermo impegno per un dialogo tra loro, facilitato dall'Unione europea, abbiamo dato loro il benvenuto".
Il Kosovo, che la Serbia si rifiuta di riconoscere, si è autoproclamato indipendente nel 2008.
Lo scenario attuale
Un passo avanti significativo, secondo l'ex consigliere della presidenza del Kosovo, ma per Pristina c'è davvero solo una cosa all'ordine del giorno.
"Questa è l'unica questione aperta - spiega Dastid Pallaska - ed è il riconoscimento del Kosovo da parte della Serbia".
La Serbia non riconosce ancora l'indipendenza della sua ex provincia; il dialogo tra Pristina e Belgrado è stato recentemente riaperto con l'aiuto degli Stati Uniti e ora l'Unione europea è tornata a prendere il suo ruolo di guida nel dialogo.
"L'incontro a Bruxelles e il riavvio del dialogo facilitato dall'Unione europea è importante per i kosovari - dice il giornalista Jorgen Samso - ma anche questo Paese si trova ad affrontare il picco di contagi da Covid-19: a ciò si aggiungono i disordini politici e il recente cambio di Governo".
L'incontro a Bruxelles tra Pristina e Belgrado è solo l'inizio di un lungo cammino.
"Il processo di pace guidato dall'Unione europea ha ripreso i canoni tradizionali, immagino che le aspettative siano piuttosto basse - conclude l'ex consigliere della presidenza di Pristina, Dastid Pallaska - vogliono solo far partire il dialogo e questo sarà lodato come un successo da tutte le parti".
Sarà un incontro difficile, soprattutto dopo la recente incriminazione del Presidente del Kosovo per crimini di guerra.