Regno Unito: a pochi giorni dal deconfinamento, pub costretti a chiudere per infezioni da Covid

Regno Unito: a pochi giorni dal deconfinamento, pub costretti a chiudere per infezioni da Covid
Diritti d'autore  Alberto Pezzali/Copyright 2020 The Associated Press.
Diritti d'autore  Alberto Pezzali/Copyright 2020 The Associated Press.
Di Maxime Biosse DuplanEmma Beswick
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

E un ufficiale di polizia commenta: "alcol e distanziamento sociale non vanno bene insieme"

PUBBLICITÀ

A una manciata di giorni appena  dalle tanto sospirate riaperture, dopo tre mesi di fermo forzato causa covid, in Inghilterra alcuni pub si trovano sono già costretti a chiudere di nuovo.

In Inghilterra, Scozia e Irlanda del Nord, le mescite pubbliche sono state autorizzate a riaprire lo scorso sabato, quando le restrizioni sul coronavirus sono state allentate.

Ma tre pub hanno già tirato giù le serrande, dopo che alcuni dei loro clienti sono risultati positivi al Covid-19.

Il titolare del Lighthouse Kitchen and Carvery di Burnham-on-Sea, nel Somerset, ha scritto in un post su Facebook di stare "scorrendo la lista dei clienti che erano al pub lo scorso sabato" e che tutto il suo staff sarebbe stato sottoposto a test.

L**'Home Pub Village** di Alverstoke, Hampshire, ha dichiarato su Facebook che alcuni dei suoi dipendenti erano sottoposti a isolamento e che il suo "team di monitoraggio" stava contattando i clienti interessati.

Nel West Yorkshire, il pub Fox and Hounds ha anche annunciato la chiusura sui social network, ammettendo che un cliente che sabato scorso si trovava nei locali si era messo in contatto per avvertire di essere risultato positivo al tampone.

Il proprietario del pub ha annunciato che il locale sarà "accuratamente disinfettato" e che "quando sarà di nuovo sicuro farlo, riapriremo le porte al pubblico".

Molti utenti sui social network hanno elogiato la tempestiva risposta data dai pub, ma altri si chiedono se le riaperture non siano arrivate troppo presto.

Agli esercizi che riaprono le porte al pubblico è stato chiesto di mettere in atto misure come il contingentamento degi ingressi, il servizio ai tavoli obbligatorio e l'installazione di schermi di protezione in pexiglass.

Ma questo fine settimana, su social ed emittenti televisive britanniche, hanno preso a circolare video che mostravano strade affollate nei quartieri centrali di diverse città, con migliaia di britannici che affollavano i pub per assaporare la prima pinta di birra dopo mesi.

"È chiaro che gli ubriachi non possono o non vogliono rispettare le misure di distanziamento sociale" ha dichiarato un ufficiale di polizia, confermando le inquietudini di molti cittadini.

"Era prevedibile, la notte movimentata di sabato scorso ha confermato quel che già sapevamo: l'alcol e la distanza sociale non stanno bene insieme" gli ha fatto eco John Apter, presidente nazionale della Federazione di Polizia, su Twitter.

Tuttavia, il segretario alla Sanità Matt Hancock ha minimizzato la situazione, dicendo che la maggior parte delle persone "stanno facendo le cose per bene" e rispettano la distanza. "Beh, da quanto ho visto, la gente sembra agire in modo responsabile - ha detto Hancock in un'intervista a Sky - anche se ci sono immagini che sembrano mostrare il contrario".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Covid-19: il record degli Usa, le mascherine in Catalogna e l'idrossiclorochina di Bolsonaro

Ecco com'è andato il primo giorno di riapertura dei bar, pub e negozi a Londra

Riaprono quasi tutti i pub di Gran Bretagna, alla faccia del virus