Nonostante le restrizioni dovute alla pandemia siano state allentate, i volontari continuano a lavorare per il progetto "Big Play Day", che accoglierà bambini in difficoltà, disabili, ma anche associazioni
Attori, musicisti, atleti e persone comuni. Tutti uniti in un progetto di volontariato, per aiutare i bambini svantaggiati e le associazioni alle quali la pandemia ha tolto tutto.
Siamo a Szokolya, in Ungheria e circa 30 volontari sono accorsi in questo campo scuola, Big Play Day, per dare una mano alla fondatrice e far tornare il sorriso sul volto dei bimbi. "Il mio progetto è quello di aiutare i bambini che ne hanno bisogno e le persone con disabilità di Szokolya", spiega ai nostri microfoni Eszter Vörös. "Ma accolgo anche i residenti delle città vicine, le associazioni sportive che ora si trovano nei guai, perché - a causa della pandemia - non ricevono più i sussidi di prima".
La struttura ospitava già un campo scuola in precedenza, ma è stata tutta rimessa a nuovo e decorata. Ci sono le camere per i bambini - 58 posti letto in totale - una grande cucina, una sala da pranzo per accogliere tutti e un enorme giardino, per potersi divertire all'aria aperta.
Lo spirito di solidarietà non si è allentato con le restrizioni
Le restrizioni imposte a causa della pandemia di coronavirus vengono man mano allentate e il lavoro quotidiano riprenderà. È importante che lo spirito di solidarietà non sia diminuito con il deconfinamento, anzi. Chi ha aiutato gli altri nelle ultime settimane vuole continuare a farlo anche ora.
Quando la gente del posto ha saputo che il campo era in fase di ristrutturazione, ha portato diverse torte ai volontari per la colazione e anche il club di karate locale ha subito offerto il suo aiuto.
Il campo di Szokolya è stato progettato anche come un eco-campo, per insegnare ai bimbi un approccio consapevole nei confronti dell'ambiente. La fondatrice di Big Play Day vuole, almeno in parti, coinvolgere i bambini nella preparazione dei pasti, ad esempio, chiedendo loro di recuperare le uova nel pollaio o raccogliere le carote dal terreno, in modo che possano imparare da dove provengono gli ingredienti.