A qualche giorno dagli arresti di alcuni leader della protesta e dopo lo scioglimento del governo da parte di Lukashenko, tanti in fila a Minsk per firmare la candidatura di Svetlana Tikhanovskaya, moglie di Sergei Tikhanovsky, che non ha potuto candidarsi.
L'opposizione bielorussa offre la seconda prova di forza in una settimana e fa sul serio in vista delle elezioni presidenziali del 9 agosto. A qualche giorno dagli arresti di alcuni leader della protesta e dopo lo scioglimento del governo da parte del presidente Aleksandr Lukashenko, una fila immensa di persone firma la candidatura di Svetlana Tikhanovskaya, moglie di Sergei Tikhanovsky, impossibilitato a candidarsi perché il mese scorso era in carcere.
"Il numero dei nuovi candidati è in aumento. Questo indica che il regime ha perso le sue possibilità e che il cambiamento è ormai inevitabile nel nostro Paese - afferma Vitaliy Rymashevsky del Partito Cristiano Democratico - Se il 9 agosto non sarà eletto un nuovo presidente, sarà solo a causa dei brogli o delle interferenze da parte dei servizi di sicurezza. Se questi due fattori saranno marginali, avremo un nuovo presidente quest'anno".
E mentre l'ultimo dittatore d'Europa dice di non aver paura di sfidare una donna, la polizia di Minsk non manca di effettuare una dozzina di arresti.
Già mercoledì scorso era stati perquisiti l'appartamento e la casa estiva dei Tikhanovsky, con le autorità che affermano di aver sequestrato 900.000 dollari.
Dal 1994, l'opposizione bielorussa non riesce a penetrare nel sistema politico. Alcuni candidati hanno trascorso lunghi periodi di detenzione e una sola volta, nel 2019, un dissidente ha ottenuto un seggio in parlamento.