Ilya Azar aveva picchettato in solitaria, senza il permesso delle autorità. La costituzione gli dà ragione, il giudice no
E' stato rilasciato dopo 10 giorni di carcere il giornalista e attivista russo Ilya Azar, arrestato martedì 26 maggio... per aver rispettato la legge, manifestando durante il lockdown da solo! Il cronista aveva partecipato a un picchetto di protesta in solitaria, senza previo permesso delle autorità, come stabilito dalla costituzione russa. Il cronista chiedeva il rilascio di un ex poliziotto, Vladimir Vorontsov, accusato di distribuzione illegale di pornografia, dopo aver denunciato pubblicamente gli abusi all'interno delle forze di polizia.
Un tribunale moscovita aveva condannato il 35enne a 15 giorni in carcere, pena poi ridotta a 10. Il reporter ha fatto appello in cassazione. "L'azione individuale di picchettaggio è legale e dobbiamo continuare a praticarla", spiega. "Ma poi c'è la sentenza del giudice, che è strana. Lunedì abbiamo un'udienza in cassazione e forse verrà invalidata. E' una decisione assurda comunque".
In seguito all'arresto di Azar, circa 77 persone hanno subito la stessa sorte a Mosca e San Pietroburgo, per aver picchettato davanti alla sede della polizia.
"È il ritorno della repressione" hanno commentato diversi rappresentanti dell'opposizione sui social network.