La costrizione della vita a casa per l'emergenza pandemica ha peggiorato le patologie alimentari. Intervista alla fondatrice dell'ABA Fabiola De Clercq
Quanto il lockdown ha avuto pesanti ricadute sui comportamenti alimentari degli italiani e degli europei in genere?
Lo abbiamo chiesto a Fabiola De Clercq una della prime donne in Italia che ha raccontato la sua esperienza in un libro autobiografico intitolato “Tutto il pane del mondo”. Attraverso la scrittura l'autrice infrange l’omertà che copre i disturbi alimentari nelle famiglie.
Riconoscersi per guarire
Molte donne e uomini si sono riconosciuti nella sua storia e si sono rivolte a lei per chiedere aiuto. Da qui la fondazione dell’Associazione ABA che diventa per molti anni l’unico punto di riferimento in Italia di persone e famiglie che scontano quotidianamente le ricadute dei disturbi alimentari.
Per rinforzare il suo progetto De Clercq ha scelto collaboratori psicoterapeuti con formazione psicoanalitica di gruppo e individuale.
Le responsabilità della moda
De Clercq fin da subito ha avuto parole molto dure contro gli stilisti che chiedevano sempre alle modelle di dimagrire e dimagrire tanto che alcune ne sono morte. Adesso i problemi dell'alimentazione si son aggravati in occidente non certo per la mancanza di cibo ma per le ansie che la diffusione della pandemia ha generalizzato un po' a tutti i livelli.
Il punto sulla crisi attuale
In questa intervista la studiosa di anoressia bulimia fa il punto sulla crisi e ne estrae le sue considerazioni che possono servire a tutti per riflettere sulle angosce delle società post-contemporanee.
Euronews ha voluto richiamare l'attenzione sui disturbi della nutrizione e dell'alimentazione nel corso della pandemia da COVID-19 per molti motivi fra cui: i rischi di ricaduta o peggioramento della patologia, l’aumento del rischio di infezione da SARS-coV-2 tra chi soffre di disturbi dell’alimentazione, il fatto che una situazione di stress sociale come quella ancora in corso possa scatenare nei più fragili i disturbi dell’alimentazione o comportamenti di addiction, la sostanziale inadeguatezza dell’offerta di trattamenti psicologici e psichiatrici nel corso dell’emergenza pandemica.