Regno Unito, bufera su Cummings: un gruppo di conservatori chiede le dimissioni

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Diritti d'autore AP / Frank Augstein
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Di Euronews
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Il braccio destro di Boris Johnson è accusato di avere violato le norme sul lockdown a fine marzo, quando è andato a trovare i genitori a Durham, città a circa 400 chilometri da Londra

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Dominic Cummings si difende. Incalzato dai cronisti, il consigliere e braccio destro di Boris Johnson, accusato di aver violato il lockdown in piena emergenza, replica di essersi comportato in maniera ragionevole e legale.

L'episodio incriminato risale a fine marzo, quando Cummings ha fatto visita ai genitori a Durham, città a circa 400 chilometri dalla sua casa a Londra, nonostante fosse in auto-isolamento per i sintomi del Covid-19. Ma, stando ai media britannici Cummings, avrebbe violato il lockdown in più di un'occasione.

Un comportamento che ha creato imbarazzo tra i conservatori. Nonostante sia conosciuto per i suoi modi spicci e sia temuto anche da molti colleghi di partito, nelle ultime ore diversi parlamentari conservatori sono usciti allo scoperto chiedendone le dimissioni. 

Il governo per il momento ha preso le sue difese. A metterci la faccia è stato il ministro dei Trasporti Grant Shapps, che ha incontrato i media dopo un breve vertice con gli altri membri dell'esecutivo. "Cumming ha il pieno sostegno del premier", ha detto il ministro. In seguito Downing Street ha diffuso un comunicato in cui ha ribadito che Cummings "ha agito secondo le linee guida sul coronavirus".

"Visto che la moglie era stata infettata da sospetto coronavirus e l'alta probabilità che lo fosse anche lui, era essenziale per Dominic Cummings assicurarsi che il suo bambino potesse essere adeguatamente accudito", spiega la nota dell'ufficio del premier.

Una difesa che, secondo i laburisti, solleva solleva più domande che risposte: "Le regole del lockdown erano molto chiare: se si sospetta che tu o qualcuno nella tua famiglia possa avere il Covid-19, è necessario auto-isolarsi immediatamente e non uscire di casa. Tuttavia il consigliere principale del Primo Ministro sembra credere che ci sia una regola per lui e un'altra per il popolo britannico. Ciò causerà una comprensibile rabbia per le milioni di persone che hanno sacrificato così tanto durante questa crisi".

Nonostante le critiche Cummings, una delle menti dietro la campagna pro Brexit, ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di dimettersi.

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