Pandemia: disoccupazione in aumento

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Dati Eurostat confermano la perdita di posti di lavoro in tutti i paesi dell'Unione

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Nel bimestre marzo-aprile di quest'anno in Germania 373.000 persone hanno perso il lavoro. La pandemia da coronavirus ha colpito l'economia tedesca e tra gli altri effetti ha anche causato un aumento del tasso di disoccupazione, dal 5 al 5,8 per cento. Secondo i dati dell'Ufficio del lavoro federale, il paese ora conta 2,6 milioni di disoccupati.

Senza lavoro in crescita anche in Spagna, dove nel bimestre se ne contano 120.000 in più, portando il totale a 3,3 milioni. Nel resto d'Europa la situazione è analoga, tamponata soltanto dall'intervento di alcuni governi che si fanno carico dei salari in cambio dell'impegno delle aziende a non licenziare.

Guntram Wolff, direttore del think tank Bruegel: "I governi forniscono sostegni ai disoccupati, ma andando avanti sempre più persone avranno bisogno di questi sostegni, e ciò si trasformerà in un declino che si alimenta da solo, con una domanda in calo che genera nuova disoccupazione.... il vero pericolo è questo".

Secondo i dati sulla disoccupazione in Europa diffusi da Eurostat, la tendenza, seppur meno robusta, era già presente prima dello scoppio della pandemia. Da febbraio a marzo, sia la zona Euro che l'intera Unione hanno segnato un aumento dello 0,1%. Alla fine di marzo, i disoccupati nei 27 paesi dell'Unione erano più di 14 milioni.

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