Stampate in 3D e Open Source. Le mascherine gratuite e "fai da te"

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Di Diego Giuliani
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Stampate in 3D, regalate agli ospedali e messe a disposizione su internet, perché ciascuno possa dotarsene. Dalla bergamasca le mascherine della solidarietà: realizzate da una fondazione senza scopo di lucro, ma alle prese con la burocrazia

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Stampate in 3D, regalate agli ospedali e messe a disposizione su internet, perché chiunque possa dotarsene. Sono le mascherine di alta qualità, realizzate da una fondazione senza scopo di lucro della bergamasca, una delle aree italiane più colpite dal Coronavirus. Fino a poche settimane fa "Give Me a Hand" produceva protesi per i bambini amputati di diversi paesi asiatici. Di recente sollecitata anche da un ospedale di Damasco, la fondazione si è poi rapidamente adattata ai bisogni indotti dall'attuale crisi sanitaria. "Non potendoci muovere e dovendo sottostare al regime di quarantena - spiega il presidente della fondazione, William Amighetti - abbiamo unito le nostre competenze per soddisfare le nuove esigenze. Abbiamo informato tutti i nostri donatori che avremmo destinato i fondi raccolti e quelli che noi stessi abbiamo fatto confluire nella fondazione, per supportare questo nuovo progetto".

Give Me a Hand

Con un filtro opportuno, la maschera può fermare il 99,9% di virus e batteri

Il modello di mascherina prodotto da "Give Me a Hand" è compatibile con filtri certificati FFP3, che rispondono ai più alti standard di protezione. "Con l'applicazione di un filtro valvolato - ci mostra Riccardo Prezioso, medico urgentista e autore di buona parte della progettazione - è possibile applicare alla maschera dei filtri per respiratori polmonari, che sono solitamente facili da trovare negli ospedali. Questi filtri, già in quanto tali, garantiscono di poter stoppare il 99,9% sia dei batteri che dei virus". Disponibile in tre taglie per garantire una maggiore aderenza al viso, la mascherina, spiega Amighetti, è poi "molto morbida e può essere tranquillamente indossata tutto il giorno". "E' costituita da un corpo flessibile che aderisce perfettamente al viso - ci dice - all'interno c'è del materiale anti-allergico testato a livello medico e poi dispone di un doppio filtro, che viene chiuso a ghiera".

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"Stampa fai da te". Il progetto della mascherina a disposizione in Open Source

Le mascherine realizzate da "Give Me a Hand" non sono acquistabili sul mercato. Per permetterne però la massima diffusione possibile, la fondazione ne ha messo a disposizione il progetto su internet. Nonostante qualche difficoltà comportata dal materiale morbido utilizzato, chiunque disponga di una stampante 3D adeguata può quindi in principio stamparsela autonomamente. "Basta semplicemente connettersi alla nostra pagina o ai portali dei progetti Open Source - ci spiega ancora Amighetti -, scaricare tutti i file e seguire le nostre istruzioni". Stando ai calcoli della fondazione, il costo del materiale necessario per realizzare ogni mascherina si aggira intorno ai 5-6 euro. Contando anche la manodopera necessaria, il suo valore di mercato sarebbe di circa 20 euro.

Qui il link del portale Thinksgivers per scaricare progetto e istruzioni per stampare la mascherina

Thinkgivers - Give Me a Hand
La pagina del portale Thinkgivers da cui scaricare il progetto della mascherinaThinkgivers - Give Me a Hand

I freni della burocrazia e il parere del personale sanitario: "Non ci interessa la certificazione, ma la tutela della nostra vita"

Circa 500, dice ancora Amighetti, le mascherine che la "Give Me a Hand" ha finora prodotto e regalato agli operatori sanitari di alcune delle regioni più colpite dalla pandemia di Coronavirus. "In questo momento forniamo ospedali in Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Sicilia - racconta -. Le distribuiamo gratuitamente a un elenco di medici e personale sanitario che ce ne ha fatto richiesta". Perché le forniture possano avvenire su larga scala manca però la certificazione. "Il governo ha fatto presente che non accetta la fornitura di maschere, benché gratuite, se non sono certificate - ci spiega Amighetti -. Dall'altra parte, il personale sanitario ci dice però chiaramente: 'non siamo interessati alla certificazione, ma alla salvaguardia della nostra vita. La certificazione presenta due grandi problemi - prosegue -. Da una parte dovremmo aspettare almeno tre o quattro settimane. Dall'altra dovremmo spendere intorno ai 10.000 euro". 

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Il presidente della fondazione "Give Me a Hand", William AmighettiEuronews

"Il problema è soprattutto il tempo: ogni giorno che passa sono morti e contagi in più"

Fra i medici che hanno testato e utilizzano queste mascherine c'è Abele Caffi: dal 1989 impegnato come chirurgo volontario sui fronti umanitari più caldi del Pianeta, e ora volontario all'ospedale da campo da poco allestito a Bergamo. "Il problema che abbiamo è soprattutto il tempo - ci dice -. Ogni giorno che passa sono contagi in più, morti in più. Noi dobbiamo invece fare le cose in fretta. La certificazione poi costa fra i 7.000 e i 12.000 euro. Il paradosso è quindi che chi produce queste mascherine non soltanto lo fa gratis, ma poi si troverebbe a dover anche pagare per farle certificare".

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Il sistema a ghiera che permette il montaggio del doppio filtro sulla mascherinaEuronews
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