Due anziani, lei tedesca, lui danese, si ritrovano sul confine che è rispuntato fra i loro villaggi
Le lancette dell'orologio sono andate avanti di un'ora domenica scorsa eppure quelle della storia dei confini sono tornate a diversi decenni fa, quando l'Europa era quella degli stati nazionali variamente impermeabili l'uno dall'altro. Per qualcuno l'Europa unita ha cancellato il fascino segreto del confine, della separazione e dell'addio. Solo adesso - mentre il coronavirus ci ha messo tutti ai domiciliari e ha fatto scattare quarantene inimmaginabili solo due mesi fa - ecco che il desiderio di spezzare ancora il confine, di superarlo, di ingannarlo, di congiungersi o almeno di vedersi stando a pochi passi l'uno dall'altro torna prepotentemente, come accade per ogni libertà negata che si vuole a tutti i costi riconquistare.
Danimarca e Germania, così vicine così lontane
Siamo andati in una sperduta regione tedesca che confina con la Danimarca. In una zona in cui il confine, quando esisteva, era minuscolo, ad Aventoft (Schleswig-Holstein). Due anziani in questi giorni si danno appuntamento sul lembo di terra dove è risorta quella barriera che la storia aveva fatto evaporare e questo in barba alle nuove regole della quarantena. Lei era vedova da tre anni e lui da due. Lui le aveva offerto un mazzo di fiori e poi l'ha presa per mano, qualche tempo fa. Nessuno dei due è andato a vivere dall'altro, così la quarantena li ha divisi da qualche giorno. Da quando la Germania ha chiuso i suoi confini alla faccia di Schengen. Ma come si fa a rinunciare al brindisi serale con l'amata? Del resto i doganieri sono ancora assenti. Ecco i nuovi vecchi amori, al tempo del coronavirus.