Nel primo Paese colpito dal coronavirus la vita torna lentamente alla normalità
Nulla sarà come prima del coronavirus, ma la Cina come l'araba fenice prova a rinascere dalle sue ceneri, lentamente. Oltre 3500 medici hanno lasciato la regione dell'Hubei, a Whuan si registra un solo nuovo contagio e, sebbene tra mille precauzioni, alcune scuole riaprono i battenti e i bambini tornano sui banchi.
Nel Guizhou, nel sud est del Paese, le scuole di ogni ordine e grado hanno riaperto: implementate misure come la suddivisione degli studenti in gruppi separati per prendere parte a diverse attività. La hall della scuola è dotata di un termometro a infrarossi per verificare la temperatura degli studenti.
I loro dormitori sono tenuti puliti e ben ventilati. Ogni classe è limitata a 30 allievi, i posti a sedere sono scaglionati e tutti indossano una mascherina. Tutte le aule e le mense ovviamente vengono disinfettate regolarmente. Certo resta il terrore del virus, di nuove ondate di infezione e dei contagi di ritorno, solo ieri 20 a Wuhan.