Migranti: Erdogan aperto al dialogo. Ma la trattativa è in salita

Migranti: Erdogan aperto al dialogo. Ma la trattativa è in salita
Diritti d'autore Felipe Dana/AP
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Di Eloisa CovelliKristina Jovanovski Agenzie:  Ansa
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Migliaia di profughi accampati lungo il confine greco-turco

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Non si allenta la pressione sul confine greco con decine di migliaia di migranti che vogliono entrare in Europa. Le immagini che vedete nel servizio provengono da Edirne, in Turchia, dove i profughi si accampano in attesa di scavalcare il recinto. La metà sono donne e bambini, secondo Unicef.

Erdogan, dopo aver firmato il cessate il fuoco in Siria, sembra essere interessato a ricucire con l'Unione europea e riaprire quel patto infranto per bloccare l'ondata di profughi, ma la trattativa resta in salita. Merkel e Erdogan si sono scambiati una telefonata il 6 marzo. Da Zagabria, dove si sono riuniti i ministri degli Esteri, l'Unione "respinge fortemente l'uso della pressione migratoria a fini politici" e definisce "inaccettabile questa situazione alle frontiere esterne", pur ammettendo "l'accresciuto onere e i rischi migratori che la Turchia sta affrontando".

Ci hanno dato una barca a remi e ci hanno detto di attraversare il fiume Evros per entrare in Grecia. Ho detto di no perché sono con i bambini, non voglio prendere il rischio di attraversare il fiume. Forse non lo farei neanche da solo. Siamo esseri umani, non animali
Un migrante a Euronews

"Ci siamo seduti qui ma la polizia ci ha detto di andarcene. Dove dobbiamo andare? Ho 5 bambini e una moglie. Non ho niente con me, né soldi né altro" dice un altro migrante al confine a Euronews.

La propaganda turca parla di 130mila migranti che hanno già attraversato il confine. I greci parlano di 35mila respingimenti. In mezzo alla guerra dei numeri e delle fake news ci sono loro, i migranti, in attesa di avere un'opportunità per una vita dignitosa.

Accuse reciproche

Continua lo scambio di accuse tra Grecia e Turchia. Per Erdogan sono 5 i morti uccisi dalle forze dell'ordine greche. Il presidente turco  denuncia "un approccio molto brutale" della guardia costiera "che affonda i barconi" nel mar Egeo e accusa l'Occidente di ipocrisia. Il governo greco nega seccamente e diffonde a sua volta un video dove un'imbarcazione greca viene speronata da una turca. La situazione alla frontiera rimane tesa. Le guardie di confine elleniche hanno nuovamente sparato gas lacrimogeni e getti di cannoni ad acqua per respingere i migranti, che hanno risposto con una sassaiola. Sull'altro lato del confine, a poche centinaia di metri di distanza, i mille agenti delle forze speciali turche hanno preso posizione. Atene le accusa di aver lanciato a loro volta lacrimogeni per forzare il confine e spingere i migranti in Europa.

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