Piano per il Medio Oriente: "La Gerusalemme tradita", secondo Erdoğan

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Di Stefania De Michele
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Ankara invita i Paesi arabi a contrastare il piano dell'amministrazione statunitense

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Niente mezze parole, chi sta in silenzio è un traditore. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, punta il dito contro i Paesi arabi che non contestano il piano per il Medio Oriente, messo a punto dall'amministrazione statunitense. "I Paesi arabi che lo sostengono, commettono un tradimento contro Gerusalemme, il loro popolo e, soprattutto, nei confronti di tutta l'umanità", ha detto Erdoğan in un discorso ai membri dell'AKP, il partito da lui presieduto.

Ankara mette dunque i suoi paletti: no al riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele. "Non si tratta di un accordo ma di un piano d annessione", rincara Erdoğan, che invita il mondo cristiano ad alzare la voce.

L'architettura statuale di Trump in 80 pagine, presentata a Washington, prevede la nascita di due Stati - quello palestinese demilitarizzato - con Gerusalemme capitale indivisa israeliana e, in maniera non proprio chiara, "a est di Gerusalemme", una capitale palestinese.

Il piano cosiddetto di pace raddoppia i Territori palestinesi, ma prevede la sovranità di Israele sulla Valle del Giordano e sulle colonie ebraiche in Cisgiordania, che le Nazioni Unite cconsiderano una violazione delle leggi internazionali.

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