The Brief From Brussels: parola d'ordine "diplomazia climatica"

The Brief From Brussels: parola d'ordine "diplomazia climatica"
Diritti d'autore  AP John Mcconnico
Di Elena Cavallone
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L'espressione può sembrare nuova nel linguaggio politico ma per l'UE è ormai una consolidata strategia negoziale che mira a convincere i paesi terzi a fare di piu per fermare il cambiamento climatico

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Mentre le catastrofi naturali sconvolgono il pianeta, la politica conia nuovi termini e pensa a strategie per far fronte al cambiamento climatico. Uno di questi è diplomazia climatica climatica: un nuovo modo di esercitare potere negoziale. I ministri degli Esteri dell'Unione europea ne discutono lunedì a Bruxelles, giacché il clima può dare impulso al dialogo internazionale. Jennifer Tollman, esperta di diplomazia climatica del think tank E3G spiega che "Il clima aumenta sicuramente le minacce. In regioni fragili o già stravolte dalle guerre, la questione climatica può essere una ragione per arrivare alla pace. E di questo fortunatamente molti paesi europei sono consapevoli e quindi in realtà negli ultimi dieci anni c'è stata molta attività da parte dei paesi europei, in particolare nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".

Per gli stati membri il 2020 è un anno speciale. La Brexit diventerà realtà alla fine del mese. Il Regno Unito ospiterà la prossima COP, la conferenza internazionale sul clima. Questo divorzio potrebbe avere gravi conseguenze per la diplomazia ambientale dell'Unione europea.

"Il Regno Unito ha il maggior numero di diplomatici esperti in questioni ambientali all'interno dell'Unione Europea e dunque dopo la Brexit l'Europa dovrà dotarsi di nuovi diplomatici, altrimenti perderà quasi 150 funzionari. E al momento ci sono pochissimi altri paesi europei che investono cosi tanto nella diplomazia climatica in termini di persone attive sul campo, capace di interagire con i con ministeri in paesi come la Nigeria o la Cina".

Il green deal della Commissione europea è il principale strumento della diplomazia climatica dell'Unione europea. Ma i mezzi per raggiungere le emissioni zero entro il 2050 sollevano perplessità tra gli Stati membri, tra cui la Spagna. Il ministro spagnolo Arancha Gonzales Laya confessa ai giornalisti di essere un po' preoccupata "perché è un accordo molto verde ma non molto giusto. Voglio assicurarmi che i miei colleghi europei comprendano che questo deve essere oggetto di particolare attenzione al momento ".

Per l'UE, l'azione per il clima non si limita alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. È anche uno strumento per mitigare l'impatto dei cambiamenti ambientali sulla pace e sulla sicurezza.

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