Spiccato dall'Interpol. Turchia indaga su passaggio a Istanbul durante la fuga dal Giappone. Francia: "Se torna, non lo estradiamo"
Nuovi sviluppi nell’affaire Carlos Ghosn. L'Interpol ha emesso un mandato d'arresto nei confronti dell'ex presidente di Nissan-Renault fuggito in Libano dal Giappone dove si trovava in libertà vigilata su cauzione in attesa di processo per frode industriale e fiscale.
La Turchia ha aperto un’indagine per chiarire se effettivamente Ghosn sia arrivato a Beirut su un jet privato proveniente da Istanbul. Secondo i media turchi, diverse persone sono state interrogate – tra cui quattro piloti – e ci sono arresti.
Intanto la Francia ha fatto sapere, tramite il segretario di Stato all’Economia Agnès Pannier-Runacher, che se Ghosn tornasse in Francia non verrebbe estradato.
In Libano il il manager si sente al sicuro, secondo quanto racconta Ricardo Karam, presentatore televisivo e amico di Ghosn. ”Ha fiducia nel futuro e tanti progetti in cantiere, questo è l’importante. È circondato dalla famiglia e dagli amici. È a casa sua qui, è nel suo paese”, ha dichiarato Karam.
L’ex top manager ha fatto sapere tramite uno dei suoi avvocati che il prossimo 8 gennaio terrà una conferenza stampa a Beirut per raccontare la sua versione dei fatti.
Ghosn è cittadino francese, brasiliano e libanese e nella fuga avrebbe usato uno dei due passaporti francesi in suo possesso.