La Bolivia accusa la Spagna

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Di Paolo Menegatti
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La Paz accusa Madrid di "abuso di privilegio diplomatico" dopo che una delegazione di funzionari spagnoli è entrata nell'ambasciata messicana nella capitale boliviana

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Potrebbe avere importanti risvolti diplomatici la visita di alcuni funzionari spagnoli all'ambasciata messicana di La Paz dove sono ancora rifugiati 9 esponenti di alto livello del governo di sinistra dell'ex presidente Evo Morales. 

La Bolivia si lamenterà infatti con l'Unione Europea di quello che ha definito un "abuso di privilegi diplomatici" da parte della Spagna.

Secondo il ministero degli esteri boliviano la delegazione spagnola era infatti formata anche da uomini incappucciati e armati, circostanza che violerebbe la sovranità della Bolivia.

"Queste atrocità colpiscono profondamente la dignità e la sovranità dello stato boliviano, la sua sicurezza nazionale" ha detto la ministra degli esteri boliviana Karen Longaric "e mettono a repentaglio l'incolumità fisica degli ospiti temporanei dell'ambasciata, del personale messicano e dei vicini della zona".

Sarebbe poi emerso che gli uomini incappucciati erano agenti che scortavano la delegazione spagnola all'interno della sede diplomatica. 

Da parte sua il Messico ha accusato il nuovo governo ad interim di destra boliviano di aver messo in atto una campagna di "vessazioni e intimidazioni" da quando il paese centroamericano ha dato asilo politico a Morales.  Il governo messicano ha denunciato inoltre che i suoi dipendenti e lo stesso ambasciatore sono sottoposti a controlli irregolari da parte delle forze di sicurezza di La Paz.

L'ambasciata messicana di La Paz è presidiata da un imponente apparato militare boliviano. Una misura considerata eccessiva dal Messico ma che, per il governo di La Paz,  è necessaria per garantire la sicurezza del paese. 

La Bolivia è nel caos dopo le elezioni generali del 20 ottobre. Evo Morales si è dimesso dopo le proteste di piazza seguite alle accuse di brogli e dopo che le forze armate gli hanno voltato le spalle. 

Ora, dopo essere stato un mese in Messico, Moarles si trova in Argentina da dove ha annunciato che preparerà la prossima campagna elettorale per le nuove elezioni che si terranno in Bolivia nel 2020.

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